Renato Goretta, nella Città della Spezia e nel territorio circostante è in corso un processo di trasformazione urbanistica con la creazione di nuovi poli residenziali, commerciali e culturali, ferma restando la forte connotazione turistica del comprensorio servito dai vostri servizi di mobilità. In questo contesto potrebbe delineare le strategie di Atc Esercizio, i progetti in corso e quelli programmati?

«Effettivamente il territorio servito da Atc Esercizio, Bacino L della Liguria, nonostante la crisi, è oggetto di un importante processo di riconversione e di conseguenza di trasformazione urbanistica. Soprattutto il settore del turismo sta vivendo un momento di interessante crescita e anche quello del commercio, con le recenti realizzazioni di importanti centri commerciali, rappresentata una marcata discontinuità con le precedenti modalità di vendita. Inoltre, storicamente, pur essendo un piccolo territorio, la vocazione industriale, ancorché ridimensionata in alcuni settori a partire dai primi Anni 90, mantiene forti elementi di polarizzazione occupazionale. Infine la conformazione territoriale prevalentemente montuosa, con una viabilità a mare complessa e quella urbanistica, obbligata tra le alture e il litorale, rappresentano elementi di complessità non comuni che aumentano sensibilmente i costi di produzione. In questo quadro, complicato ma stimolante, che necessita di risposte articolate, Atc vuole essere un attore principale del cambiamento mettendo a disposizione del decisore in senso lato la propria esperienza e competenza fin dalle fasi progettuali con il duplice fine di efficientare il processo e di essere pronta alla risposta. I progetti in corso e quelli programmati sono senz’altro condizionati dalla scarsità di risorse ma, nonostante tale scarsità, anzi per far fronte a tale scarsità, i principali sono relativi a tutto ciò che è efficientamento sul fronte operativo: tecnologia; nuovi mezzi; semplificazione titoli di viaggio; manutenzione; filovia. Mentre sul fronte, diciamo, relazionale stiamo puntando a migliorare il rapporto con i clienti in termini di comunicazione, rendendola più amichevole e facile e in termini di vendita dei titoli attraverso sms, parcometri e app per smartphone, il tutto aumentando l’attenzione e la pressione sulla lotta all’evasione attraverso progetti dedicati che coinvolgeranno il personale. Sul fronte interno stiamo partendo con un importante progetto di welfare aziendale che sarà legato anche alla produttività aziendale. Tutto questo con un obiettivo principale: quello di portare sempre più persone sui nostri mezzi. L’obiettivo è ambizioso ma sono sicuro che ci riusciremo battendo quelli che, nel falso monopolio che contraddistingue il tpl in una città piccola e in un territorio complesso, sono i nostri concorrenti: automobilisti, pedoni e ciclisti».

L’importante legame tra la Città e la sua filovia ha consentito, negli anni, di sviluppare all’interno dell’Azienda fondamentali professionalità e competenze che consentono di esercire, sul modello di altre importanti città europee, le linee di forza del trasporto pubblico con elevati standard di qualità e con veicoli ad impatto zero. Quali sono stati gli investimenti in tale settore e quali sono i risultatati attesi dal processo di estensione della rete e del servizio filoviario?

«Ripartendo dalla domanda precedente, la filovia è una delle risposte dell’Azienda alle nuove necessità che non sono solo quelle di nuovi servizi ma anche di efficienza ecologica. La Città della Spezia storicamente è dotata di una filovia che, nonostante l’invasività dell’infrastruttura, fa parte dell’irrinunciabile patrimonio storico e culturale della città oltre che, naturalmente del patrimonio aziendale. Attraverso un Programma Operativo Regionale, nel quale siamo partner del Comune della Spezia, stiamo terminando l’estensione della filovia nelle aree del levate e abbiamo acquistato 8 nuovi filobus che si vanno ad aggiungere ai 14 già nella flotta aziendale. Mentre, attraverso investimenti diretti stiamo collegando con la filovia l’Ospedale del Felettino, che sarà sede del nuovo polo ospedaliero spezzino, e realizzeremo una nuova sottostazione elettrica per coprire tali estensioni. Cosa ci aspettiamo da tali investimenti? Ritorni diretti e indiretti. Relativamente ai primi, quelli aziendali, un ritorno dell’investimento in termini di minori costi di produzione. Relativamente ai secondi, quelli comuni, minore produzione di anidride carbonica e minore inquinamento acustico. Quindi, migliore qualità della vita.           

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