Non si vive di soli utenti. Con qualche forzatura potrebbe essere riassunto con queste poche parole il pensiero di Nicola Biscotti, presidente Anav, che ad Autobus spiega l’apparente contraddizione di un settore che pur registrando un incremento di viaggiatori continua a navigare in acque agitate. «Il turismo in autobus », conferma Biscotti , «sta tornando ad essere un’alternativa appetibile all’auto privata. Infatti, nonostante i molti ostacoli si registra una crescita dei viaggiatori che può essere quantificata in alcuni punti percentuali. Nulla di rivoluzionario, ma si tratta pur sempre di un trend positivo». La questione sembra dunque stare in quei molti ostacoli. Purtroppo qui l’elenco è assai lungo. Si potrebbe partire con la questione dei ticket bus nelle città d’arte e proseguire con il mancato riconoscimento dello sconto delle accise del gasolio: siamo l’unica categoria professionale in Italia che non me beneficia! E si tratta di una cifra consistente? I 21 centesimi a litro che sono riconosciuti agli altri operatori varrebbero, nel noleggio, 70-80 milioni di euro. Tutte risorse che potrebbero essere subito investite, anche nel rinnovo della flotta. 

Altri problemi?

Il settore sconta una eccessiva apertura a nuovi operatori spesso improvvisati che di solito giocano sul massimo ribasso dei prezzi (e anche per questo acquistano mezzi solo sul mercato dell’usato). Questa logica è purtroppo uno dei mali del nostro comparto. A maggior ragione quando viene adottata dalle stesse scuole, che sembrano ‘disposte’ a rinunciare alla qualità, alla sicurezza, all’affidabilità, pur di limare i costi finali.

Forse in questi ultimi tempi il rilascio delle licenze è stato un po’ troppo generoso?

Più che altro ci siamo trovati di fronte a Regioni che hanno agito in maniera molto rigorosa, con specifici provvedimenti legislativi assai restrittivi, e altre che non hanno adottato alcuna legge. Mi vengono in mente, ad esempio, i casi di Calabria, Campania, Puglia, Marche».

Immagini di incrociare Renzi e di potergli esprimere un solo desiderio.

«Penso che in questo momento chiederei che il nostro settore fosse equiparato agli altri in termini di sconto accise sul gasolio. Non risolverebbe certo tutti i problemi, ma aiuterebbe a muoversi nella giusta direzione».

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