Tutti pazzi per l’Urbino a idrogeno! Lo assicurano da Solaris, facendo presente come la novità 2019 dell’azienda polacca sia stato già testato da vettori in Austria e in Italia nel corso delle ultime settimane. E a breve il veicolo sarà in Germania per essere messo alla frusta dagli operatori teutonici.

autobus a idrogeno solaris urbino

Solaris a idrogeno, la novità al summit Uitp

Il Solaris Urbino 12 hydrogen è stato la chicca dell’ultimo summit Uitp, tenutosi a Stoccolma a giugno. E già in Svezia era stato annunciato l’inizio di una sperimentazione parigina in collaborazione con Ratp, in programma per il 2020. Il primo ordine, nel contesto del progetto europeo Jive, era già stato piazzato: Sasa Bolzano se ne è aggiudicata 12 esemplari. Consegna prevista per il 2021.

Solaris Urbino hydrogen verso la Germania

Nel mese di agosto, l’autobus a idrogeno Solaris Urbino 12 è stato presentato prima in Austria, a Graz e Klagenfurt, e poi nella città italiana di Bolzano. Nelle prossime settimane il veicolo arriverà in Germania, dove sarà testato dagli operatori del trasporto pubblico di Francoforte, Colonia e Wuppertal (in queste due ultime città sbarcheranno ben 40 autobus a idrogeno firmati Van Hool, sempre nell’ambito del progetto Jive).

350 chilometri di autonomia per l’autobus a idrogeno Solaris

L’idrogeno Urbino 12 è dotato di una cella a combustibile all’avanguardia che funge, per così dire, da mini centrale a idrogeno a bordo del veicolo. Il modulo è fornito da Ballard Power System. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, l’autobus sarà in grado di percorrere fino a 350 km con una sola ricarica, facendo leva anche su una piccola batteria a bordo (da 29 kWh). Quest’ultima è riempita con energia derivata dall’idrogeno e dalla frenata a recupero, ma è anche possibile ricaricarla tramite una presa plugin.

A completamento della catena cinematica trova posto, come di consueto, l’assale elettrificato Zf AxTrax montato anche sulla versione elettrica a batteria dell’Urbino. L’assale è dotato di motori elettrici integrati ai mozzi (2 x 125 kW). Al fine di ridurre al massimo i consumi energetici, il veicolo sarà dotato di un sistema di climatizzazione con pompa di calore CO₂ che permette di sfruttare il calore residuo della cella a combustibile.

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