Roberto_Sommariva

Roberto Sommariva

Percorre tutti i giorni gli stessi chilometri, si ferma alle stesse fermate e di notte ‘riposa’ all’interno di un deposito. Di chi parliamo? Dell’autobus urbano, ovviamente. Queste caratteristiche, note anche ai più piccini, sono state analizzate, studiate e discusse da ingegneri ed esperti di trasporto pubblico di tutto il mondo. I pareri e i risultati delle analisi non sembrano lasciare spazio ad altre interpretazioni: questo ciclo di utilizzo è quello ottimale per i mezzi elettrici. In effetti negli ultimi anni nella grandi città di tutto il mondo sono scesi in strada numerosi mezzi elettrici. Perché tanto interesse per questa tipologia di bus? In primis perché non inquinano e non emettono rumore. Una risposta che da sola basterebbe ma che in effetti non è esaustiva. L’autobus elettrico ha un valore intrinseco ed è infatti in grado di cambiare la percezione che si ha della città. Un esempio è offerto dalla città di Göteborg (Svezia) che, nell’ambito del progetto Hyperbus dell’UE, dal maggio 2013 ha messo in servizio un autobus ibrido elettrico della Volvo. Interessanti i risultati del sondaggio effettuato tra i passeggeri e i residenti che vivono lungo il percorso coperto dal nuovo bus. Gran parte degli intervistati afferma che è importante investire su autobus ecocompatibili e la maggioranza dei passeggeri ha dichiarato la propria disponibilità al pagamento di mezza corona in più a viaggio (circa 50 centesimi di euro) per contribuire al finanziamento di autobus alternativi. Il nuovo bus di Göteborg è apprezzato anche dai residenti: il 40 per cento dice che è meno disturbato dagli autobus ibridi elettrici che da quelli tradizionali. E in Italia? Al netto di un parco circolante che è il più vecchio d’Europa le eccellenze non mancano e l’industria gli autobus elettrici ‘made in Italy’ si è ritagliata un’importante quote di mercato. Caso emblematico è quello di Bredamenarinisbus (Gruppo Finmeccanica) che recentemente ha firmato con Enel un Memorandum finalizzato ad un’attività congiunta di ricerca, studio e cooperazione tecnologia per lo sviluppo di soluzioni e servizi per la diffusione del trasporto elettrico nel settore pubblico in Italia. Altra eccellenza è rappresentata da Rampini (Perugia) che ha conquistato la città di Vienna con i suoi autobus elettrici denominati Alé. Non possiamo dimenticare la Tecnobus di Frosinone che realizza il mitico Gulliver mentre a livello europeo si distinguono i grandi gruppi industriali (Volvo, Man, Daimler bus, Van Hool, Vdl, Solaris e Bombardier) anche se la spinta dei prodotti ‘made in China’ si fa sempre più pressante. A Milano, per esempio, sono da poco in circolazione due autobus elettrici della cinese Byd, un colosso industriale che vede tra i suoi investitori un certo Warren Buffett. Ci sarà una ragione se uno degli uomini d’affari più potenti al mondo investe in questo tipo di tecnologie, no?

 

 

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