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32 città italiane, nel 2016, hanno superato la soglia di polveri sottili consentita per legge. Legambiente alza il grido d’allarme: «Sono urgenti e necessari interventi strutturali, di lunga programmazione». Tra le proposte dell’associazione ambientalista per ridurre la concentrazione di smog vi è, oltre all’utilizzo di autobus a basso impatto e il potenziamento dell’offerta di trasporti pubblici, la realizzazione di corsie preferenziali e strade dedicate agli autobus, in modo da aumentarne la velocità e l’efficienza.

Torino la più inquinata

Torino è in testa alla triste classifica presentata da Legambiente e sviluppata grazie ai dati forniti da Arpa. La centralina urbana peggiore del capoluogo piemontese ha rilevato ben 86 giorni, sui 365 dell’anno passato, in cui la concentrazione di polveri sottili si è attestata sopra la soglia dei 50 microgrammi al metro cubo. Poco dietro Frosinone, con 85 giorni, mentre Milano e Venezia si fermano a quota 73. In tutto i capoluoghi di provincia “fuori norma” sono 32.

La ricetta? Corsie preferenziali ed emobility

Che fare? Legambiente ha stilato un elenco di dieci proposte. Innanzitutto favorire la mobilità pedonale e ciclabile, naturalmente, partendo dalla progettazione di arredi urbani ad hoc. L’obiettivo è far sì che, entro cinque anni, solo uno spostamento su tre venga fatto in auto privata. Tre punti su dieci riguardano il tpl. Ecco che, in primo luogo, Legambiente sollecita lo Stato ad incentivare in ogni modo possibile l’utilizzo di tecnologie a zero emissioni. In secondo luogo, gli autobus vanno resi più veloci: oggi, per citare un esempio, Roma ha appena 112 km di percorsi in bus in sede dedicata, pari al 5 per cento dei chilometri totali. Bus più rapidi garantiscono un servizio più efficiente e sono in grado di “rubare” utenza all’auto privata. Legambiente pone un obiettivo ambizioso: raggiungere la cifra di 10mila autobus elettrici o a bio-metano per il trasporto pubblico nelle città. Non mancano raccomandazioni sul tema della riqualificazione degli edifici, per ridurre la dispersione di calore e di conseguenza le emissioni inquinanti.

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