Nell’ambito del trasporto in autobus a medio e lungo raggio, la carenza di autisti rappresenta oggi una delle principali sfide, a livello italiano ed europeo.

Come evidenziato dagli ultimi rapporti IRU, nel 2023 risultavano vacanti in Europa ben 105.000 posti di lavoro, pari al 10% del totale. Attualmente, oltre l’82% delle aziende del settore riscontra difficoltà (talvolta gravi) a reperire personale, e, in mancanza di interventi, si prevede che entro il 2028 il numero di posti vacanti salirà a 275.000.

Gli esperti sono unanimi nel definire il fenomeno una tendenza frenante per il settore, con una prospettiva di peggioramento. Prospettiva, quest’ultima, che rischia di tradursi nella limitazione del diritto alla mobilità di tutte quelle persone che risiedono in aree in cui l’autobus rappresenta l’unica soluzione di mobilità collettiva.

A fronte di tale rischio, e in considerazione del graduale aggravarsi di questo quadro, si rende sempre più necessario riunire le parti interessate – le associazioni di categoria, le imprese del settore, la politica – in una discussione attenta e continuativa sul tema, al fine di identificare le possibili soluzioni a una crisi i cui effetti rischiano di ripercuotersi, come detto, tanto sul settore stesso quanto sulla società.

Di tutto questo si è parlato ieri nel primo appuntamento del 2024 con FlixTalk, la serie di incontri con istituzioni, realtà private ed esperti di mobilità e settori affini ospitata da FlixBus nella propria sede di Milano.Con Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, erano presenti Carlo Fidanza, Eurodeputato alla Commissione Trasporti e Turismo, Flavio Tosi, Vicepresidente della Commissione IX Trasporti alla Camera dei Deputati, Giulia Pastorella, Membro della Commissione IX alla Camera dei Deputati, Vicepresidente di Azione e Consigliera del Comune di Milano, e Nicola Biscotti, Presidente di Anav.

L’europarlamentare Carlo Fidanza ha posto l’accento sulla necessità di semplificare l’accesso alla professione, con riferimento, in particolare, alle misure dedicate incluse nel cosiddetto «pacchetto mobilità», promosso dall’Unione Europea per migliorare le condizioni di lavoro e sicurezza nel mondo dei trasporti. Non meno importante, secondo Fidanza, è stimolare l’interesse dei più giovani nei confronti del settore. «È cruciale che le generazioni più giovani si avvicinino alla professione dell’autista di media e lunga percorrenza. Soprattutto alla luce di un’evoluzione del viaggio in autobus e di una sua nuova considerazione da parte di un numero sempre maggiore di persone, è importante permettere ai giovani di accedere alla professione prima dei 24 anni e valorizzare il loro contributo e approccio, affinché la stessa professione dell’autista possa evolversi nella direzione di un servizio al pubblico ogni giorno migliore», ha affermato Fidanza.

Sul tema dell’accesso alla professione si sono soffermati anche gli onorevoli Flavio Tosi e Giulia Pastorella, a proposito, specificatamente, degli aspetti legati al conseguimento della patente di guida D, nel contesto del Ddl modifica al codice della strada in discussione alla Camera. L’intervento di Tosi si è focalizzato sui benefici attesi per i cittadini, in relazione alla tutela del loro diritto alla mobilità.

«In Italia, sono migliaia le persone che risiedono in territori scarsamente collegati, in cui l’autobus è spesso l’unica opzione di mobilità collettiva. Al contempo, per le aziende di trasporto è sempre più difficile reperire conducenti, anche per le limitazioni di età. Incrementare, pertanto, le possibilità di accesso alla patente D è fondamentale per garantire la solidità del settore in futuro, e contribuire così ad aumentare anche la libertà di movimento di chi non ha accesso alla rete ferroviaria. Con l’emendamento da noi presentato, vogliamo salvaguardare un settore che svolge un servizio fondamentale per tutta la comunità, tutelando, in questo modo, il diritto alla mobilità dei cittadini», ha affermato Tosi.

La deputata Pastorella si è concentrata, inoltre, sulle condizioni di accesso alle patenti D per i giovani, categoria che i dati Anav presentano come particolarmente penalizzata a questo riguardo. Pastorella ha sottolineato come la presenza di agevolazioni a loro dedicate non rappresentino solo un’opportunità a livello di una più marcata inclusività del settore, ma anche di una sua maggiore produttività. «Dai rapporti Anav emerge una forte disparità nelle condizioni di accesso alla professione, tanto a livello anagrafico quanto a livello di genere. È cruciale, ora, facilitare l’ingresso nel settore soprattutto di giovani, anche con l’obiettivo di immettere nuove risorse e nuova forza lavoro in un comparto che, anche a livello di trasporto pubblico locale – e lo stiamo vedendo a Milano – sta soffrendo e rischia di soffrire ancora di più nei prossimi anni», ha affermato Pastorella.

Il Presidente di Anav Nicola Biscotti ha quindi commentato dal punto di vista del settore le decisioni prese sul fronte istituzionale, approfondendo ulteriormente le cause alla radice del fenomeno e mettendo in luce, allo stesso tempo, alcune opportunità da cogliere, dall’abbassamento dell’età minima per l’esercizio della professione al sostegno della parità di genere.

«Anav ha recentemente presentato una approfondita analisi sul tema riscontrando una carenza autisti per almeno 8.000 unità in tutto il Paese. Per affrontare il delicato problema (che rischia di compromettere l’effettuazione dei servizi) bisogna rapidamente agire su più fronti: quello sociale, che investe anche la formazione scolastica, quello dell’età minima, oggi ferma a 24 anni, quello economico relativo al costo di acquisizione del CQC, quello delle Academy create da molte imprese per agevolare l’ingresso negli organici aziendali, quello di sostenere la parità di genere visto che oggi solo il 16% dei conducenti è donna, quello del miglioramento complessivo della qualità dei servizi attraverso politiche industriali che premino investimenti e qualità delle imprese nel trasporto pubblico locale come nei servizi commerciali», ha affermato Biscotti.

Ha concluso il giro di interventi Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, che, in qualità di rappresentante di un’azienda oggi presente in 43 Paesi in tutto il mondo, ha confermato le difficoltà vissute dal settore come conseguenza della carenza di conducenti, soffermandosi tuttavia, allo stesso tempo, anche sulle attività concretamente attuabili per far fronte al problema. «FlixBus è cosciente da tempo del fenomeno della carenza di autisti: già nel 2019, avevamo avviato il progetto di FlixAcademy, la prima accademia specializzata nella formazione di autisti per la lunga percorrenza, con l’inserimento dei partecipanti nelle nostre aziende partner a fine percorso e l’acquisizione di nozioni ulteriori come quelle di inglese di base o problem solving, in linea con l’evoluzione della figura dell’autista nel tempo. La seconda edizione dell’Academy è già partita, e confidiamo che potrà contribuire a una graduale risoluzione del problema, in sinergia con quanto fatto ad oggi sul versante politico in merito all’abbassamento dell’età per la patente D: un impegno che accogliamo con grande soddisfazione e che ci fa auspicare che si possa continuare insieme in questa direzione», ha affermato Incondi.

La seconda edizione dell’Academy di formazione per gli autisti, avviata da FlixBus in collaborazione con l’azienda partner Cialone Tour (parallelamente a iniziative analoghe in altri Paesi, dalla Germania agli Stati Uniti) è interamente gratuita e prevede 140 ore in autoscuola e una fase di formazione frontale su aree specifiche, quali, per esempio, sicurezza sul lavoro, inglese, assistenza a persone con disabilità. Seguono, quindi, 130 ore di training on the job con affiancamenti e ore di tirocinio, di gruppo e individuali. Al termine del corso, è previsto l’inserimento diretto in azienda.

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