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Scenario in chiaroscuro per l’industria italiana dei bus che recupera a giungo con 185 nuove immatricolazioni, in crescita del 3,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (178 unità), ma mostra segnali di rallentamento sui primi sei mesi dell’anno. Da gennaio a giungo le nuove immatricolazioni sono state infatti 1.279, in calo del 6,6% sui primi sei mesi del 2015. A fotografare lo stato dell’industria italiana dei bus è l’Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, che ha rielaborato i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Guardando in dettaglio i segmenti, emerge che nei primi sei mesi dell’anno le preferenze sono andate agli autobus turistici (438), seguiti dagli urbani (148) e dagli interurbani (104), per un totale di 690 immatricolazioni, in calo dalle 898 del periodo gennaio-giungo 2015. In frenata anche il segmento dei midibus con 41 nuove unità contro le 82 (-50%) dello stesso periodo dello scorso anno e quello dei minibus (293 unità contro le 286 di gennaio-giungo 2015). Tra le lunghezze prevalgono quelle tra i 10 e 12 metri per gli autobus e quelle tra i 6 ai 10 metri per gli scuolabus, i minibus e i midibus. Tra i city, gli intercity e i gran turismo confermata la preferenza per 12-16 metri. A trainare il comparto nei primi sei mesi sono stati Evobus (456 immatricolazioni totali) e Iveco (378), seguiti da Neoman e Scania con 80 unità e da IIA con 59 nuove immatricolazioni.

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