di Riccardo Esposito

Puntuale come ogni anno arriva dalla Liguria l’ormai consueta polemica sui “bus del mare”. A fare scalpore questa volta è la proposta del neo-sindaco di Alassio Marco Melgrati che dalle colonne del Secolo XIX propone l’introduzione di un salato pedaggio per l’ingresso dei bus per le gite in giornata low-cost con partenza da Piemonte e Lombardia. «Applicheremo una tassa da 500 euro a questi pullman: poi vediamo se avranno ancora voglia di venire qui – dichiara il primo cittadino alassino al principale quotidiano della Liguria – Questo tipo di turismo ci porta poco e nulla in termini economici. Anzi, crea solo problemi di ordine pubblico. È un provvedimento cui sto pensando: certamente non staremo con le mani in mano». L’ingresso di Flixbus nel mercato dei bus del mare, annunciato nei giorni scorsi e per ora legato al Ponente ligure, minaccia di sparigliare le carte in tavola.

bus del mare autobus low cost

Bus del mare, un tema caldo per la cronaca locale

Proposta che alimenta gli inevitabili “mugugni” che passano di bocca in bocca nei bar e nelle botteghe dei carrugi dei vari paesi della Liguria dove i proprietari delle edicole mettono in bella vista i titoli dei quotidiani che si occupano dei bus del mare. E a lamentarsi non sono solo gli abitanti del posto, ma anche molti turisti proprietari delle seconde case . Polemiche subito riprese anche dalla stampa nazionale, come dal quotidiano “Il Giornale”  sulle cui colonne si legge «Non appena comincia l’estate, dalla Lombardia e dal Piemonte scendono ogni giorno in Liguria decine di pullman low-cost. Per chi vuol godersi una giornata al mare (cit. Paolo Conte) esiste una tariffa agevolata: 20-30 euro per il viaggio, pranzo al sacco e tutti in spiaggia». Sul punto il quotidiano fondato da Indro Montanelli, ricorda anche che  «il problema del sovraffollamento delle spiagge non riguarda soltanto Alassio, ma diverse cittadine della riviera di ponente come Laigueglia e Finale Ligure» e ospita anche una dichiarazione del primo cittadino di Laigueglia, il neo-eletto Roberto Sasso Del Verme  «credo sia opportuno regolamentare il fenomeno a livello comprensoriale».

E il Levante ligure? Il Tigullio e i bus del mare

Proprio una soluzione per l’intero comprensorio è stata trovata negli scorsi mesi congiuntamente dalle amministrazioni comunali di Portofino, Santa Margherita e soprattutto di Rapallo, dov’è situato il casello autostradale che permette l’accesso ai tre paesi. Con grande lungimiranza durante l’inverno si sono tenute una serie di riunioni operative a cui hanno preso parte rappresentanti tecnici e politici dei 3 comuni nonchè dell’azienda locale del Tpl, l’Atp. Quest’anno gli autobus granturismo superiori a 11,99 metri all’uscita del casello di Rapallo verranno fermati da agenti della polizia locale e dovranno dirigersi al deposito Atp di San Pietro di Novella, dove avverrà il trasbordo dei passeggeri sulle navette locali “Frecciabus” che porteranno i trasportati a destinazione. Eccezioni previste ovviamente per i gruppi che sono dirette a strutture alberghiere o di ristorazione o agli approdi dei traghetti delle tre note località, così come pure per i servizi bus g.t. dei bus operators locali. A scanso di equivoci, è stato sfruttato l’inverno per installare opportuna segnaletica verticale per far conoscere l’ordinanza.

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L’estate scorsa a Sestri Levante…

Nel corso dell’estate 2017 una proposta simile era stata fatta anche dall’amministrazione comunale di Sestri Levante, con i bus scortati all’arrivo al casello fino al vicino park d’interscambio Baden Powell, e successivo trasbordo sui mezzi del tpl usati per la navetta park-spiagge. La particolare conformazione del territorio della città della Baia del Silenzio, la rende però comodamente accessibile in bus anche uscendo ai caselli di Chiavari e Lavagna con successivo ingresso in città tramite la ss 1 Aurelia tramite le gallerie di Sant’Anna, dove solitamente non avvengono controlli da parte della Polizia Locale nella fascia oraria di arrivo degli autobus delle gite in giornata (tra le 9 e le 10). Anche in questo caso sarebbe auspicabile una soluzione a livello comprensoriale coinvolgendo i comuni confinanti.
Non sono in pochi infine a Sestri Levante a lamentarsi del fatto che per risparmiare il costo del parcheggio Baden Powell (50€ a giornata) molti bus delle gite in giornata siano soliti fare la lunga sosta presso la zona artigianale di Villa Ragone, in via Latiro, benché stando alla lettura della segnaletica presente quei posti sarebbero riservati alle autovetture.Un sostanzioso risparmio per gli organizzatori (in vero spirito Low-Cost!)  e quindi un mancato introito per il comune di Sestri Levante, che per i prossimi anni sarà guidato sempre da Valentina Ghio, appena rieletta sindaco.
Nel caso di Sestri Levante la polemica sui bus del mare low-cost lo scorso anno riecheggiò fino al Tg1 delle 20.

I bus del mare rispettano la normativa?

Sempre per dirla con le parole del Secolo XIX, “Alassio e Laigueglia si preparano a respingere a suon di ordinanze (già operative dall’anno scorso) e balzelli non meglio definiti, l’invasione dei pullman low cost, quelli che, ogni domenica, portano qui centinaia di turisti da Lombardia e Piemonte, pronti ad accaparrarsi un posto al sole e a trasformare questo tratto di arenile in un grande e disordinato accampamento”. Ma mentre i comuni della Liguria, talvolta in collaborazione con le capitanerie di porto si preoccupano soprattutto del rispetto delle ordinanze balneari in merito all’accesso alle spiagge, tra gli addetti ai lavori non ci si può non porre qualche domanda. In primis a tutela di tutti gli utenti della strada, sono davvero rispettati dai bus del mare i tempi di guida e riposo, previsti dal decreto CE 561/2006? Quante di queste gite avvengono nel rispetto delle “quindici ore” da rimessa a rimessa? Nel caso invece venga scelta la modalità della sosta “nove ore” in Liguria, per gli autobus non dotati di cuccetta viene fornita regolare camera da riposo all’autista in albergo? E’ tutto interesse dei comuni rivieraschi controllare il rispetto di questo specifico punto, visto sarebbe uno dei pochi introiti che rimarrebbe sul territorio (assieme al parcheggio bus, quando pagato).

Bus del mare e licenza di servizio di linea

In particolare è rispettato il Decreto legislativo – 21/11/2005 – n. 285 – Servizi interregionali di competenza statale di cui tanto si è discusso recentemente, che nell’art.2. comma A definisce come  servizi automobilistici interregionali di competenza statale, di seguito indicati come «servizi di linea»: i servizi di trasporto di persone effettuati su strada mediante autobus, ad offerta indifferenziata, che si svolgono in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ? Quanto possono essere considerate occasionali gite in giornata che vengono riproposte per l’intera stagione balneare? Non bisogna inoltre dimenticarsi della Circolare – 09/08/2013 – Prot. n. 19341 – servizi di linea interregionali che nell’introduzione ricorda che:

I servizi di linea interregionali di competenza statale si caratterizzano per i seguenti elementi:

  1. a) hanno orari, percorsi, fermate predeterminati;
  2. b) vengono offerti ad un’utenza indifferenziata;
  3. c) consentono la mobilità delle persone tra località situate in Regioni diverse, a condizione che il collegamento tra dette località avvenga su un percorso stradale che attraversi il territorio di almeno tre Regioni;
  4. d) non sono soggetti ad obblighi di servizio pubblico e non danno diritto a ricevere alcun tipo di compensazione;
  5. e) i prezzi sono liberamente determinati dalle imprese esercenti per le relazioni di traffico consentite;
  6. f) non creano diritti di esclusività;
  7. g) si svolgono in regime di libera concorrenza.

L’impressione è che ci sia un mercato in cui coabitano sia imprese dell’ ”Ancien Regime” che da decenni svolgono i servizi di linea stagionale interregionale per la Liguria che sono costrette a rispettare i rigidi vincoli imposti dalla normativa, sia una totale deregolation, con da un lato free-rider, di origine extracomunitaria (Sudamericani, Filippini ma anche dell’est Europa) o italo-extracomunitari di seconda generazione che organizzano gite ormai non più solo monoetniche al di fuori di qualunque regola, o a volte con la copertura del possesso di regolare titolo di agenzia di viaggio e successivo commissionamento del servizio ad una terza impresa di autoservizi. Viste le polemiche e l’attenzione delle amministrazioni comunali (e dei relativi corpi di polizia locale) l’impressione è che presto arriverà una risposta a tali domande.
Nel dubbio molte imprese di autoservizi lombarde e piemontesi rifiutano categoricamente questa committenza, anche per via di alcuni comportamenti tenuti a bordo da alcuni trasportati in passato.Alcune imprese invece impongono come “conditio sine qua non”  agli organizzatori la presenza per l’intero servizio di un accompagnatore nonchè camera da riposo per autista e rimborso dei costi di parcheggio bus.

 

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