di Gianluca Celentano (conducente bus)

 

Se una delle regole basilari per condurre un mezzo pesante e lungo è sempre stata quella di osservare gli specchietti e avere almeno cento occhi sulla strada (ricordo i miei anziani istruttori quando dicevano: “fai ballare l’occhio”), oggi nei capoluoghi più affollati come Milano, questo concetto va rafforzato.

Del resto la prudenza non è mai troppa ma ci sono alcuni aspetti che mettono a dura prova un turno di guida nel tpl milanese; infatti su biciclette e acceleratori d’andatura sono in molti a puntare il dito, ma c’è anche una certa confusione. Dobbiamo fare un po’ di chiarezza anche se la frenesia dello snervante traffico quotidiano può offuscare la logica.

Nuove regole per le biciclette

Infatti le biciclette avrebbero il semaforo verde da parte del legislatore ma anche l’obbligatorietà, dove presente, di circolare sulle corsie ciclabili. Anzi, dal 2019 i velocipedi possono porsi legalmente in corrispondenza degli incroci e davanti alle auto ferme e in attesa del verde. Dovrebbe anche essere prevista una sorta di linea d’arresto parallela ma avanzata, proprio per favorire le biciclette in partenza ai semafori.

Ma c’è dell’altro; nelle ormai sempre più diffuse aree urbane con limite a 30 km/h, i velocipedi potranno, sempre legalmente, viaggiare contromano. Sento già i commenti dei colleghi…

È bene ricordare che anche le biciclette a pedalata assistita rientrano dal CdS come velocipedi, sempreché la loro potenza si limitata ai 0,25kw e con una velocità massima di 25km/h.

I bus rallentano, non solo per i cantieri

Il discorso cambia se parliamo dei moderni acceleratori di andatura come skateboard, monopattini, segway, hoverboard. Infatti in Italia sono vietati sia su strada sia su marciapiedi e corsie ciclabili (Art 190 CdS).

Sotto la lente, in attesa di una normativa chiara, ricadrebbero soprattutto la loro velocità, peraltro pericolosa anche per lo stesso utilizzatore, nonché gli spostamenti azzardati nel traffico. Fatto sta che dovrebbero essere stati eliminati dal mercato del noleggio e la loro vendita è prevista solo in aree private…

Abbiamo già portato alla luce gli avvenimenti di cronaca circa la sicurezza del personale di guida e le cause, spesso dovute all’esasperazione sociale e frenesia percepita dai cittadini ma anche, e va ricordato, per lo scarso rispetto verso gli autisti.

Nuovi pericoli in strada

Tuttavia, rispetto al solo traffico di autoveicoli e ciclomotori di quindici anni fa, oggi si aggiungono abusivamente pattini elettrici e similari che confluiscono nell’esercito di biciclette talvolta condotte come se fossero autovetture, e molto spesso senza mantenere il margine destro della carreggiata. Proprio qualche giorno fa ho visto due ragazzi a bordo dello stesso elettro – pattino nel centro strada di un grande incrocio milanese, mentre viaggiavano spensierati ma soprattutto velocemente e senza luci.

Biciclette sulle preferenziali

Altra nota dolente oltre ai continui cantieri stradali e deviazioni, è l’utilizzo delle corsie preferenziali da parte delle biciclette, spesso una salvezza per i bus quando devono recuperare qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia, in particolar modo dopo aver perso tempo nel traffico.

Nonostante l’andatura commerciale di un autobus urbano e la frequenza siano il fiore all’occhiello del tpl milanese, è anche vero che non sempre si registra una comprensione sugli sforzi delle aziende di tpl da parte dell’utenza. Questo nonostante l’importante incremento di bus anche elettrici e le limitate attese. Una incomprensione che non di rado arriva anche dall’amministrazione.

È da capire, osservando la realtà, se il futuro dei bus tpl saranno magari autonomi droni passeggeri?

Insomma ancora una volta, come molti colleghi mi segnalano con una certa e comprensibile rabbia, la buona riuscita del servizio è merito del lodevole lavoro dei conducenti i quali, per dovere di cronaca lo devo riportare, cominciano a porsi comprovate domande sui reali rischi della professione nella guida urbana odierna. A questo proposito, osservando sul web un certo isolamento alla base delle rimostranze degli autisti, desidero ribattere il concetto per il quale mi ero proposto senza riscontro, ovvero istituire meritocraticamente del personale di guida adibito anche a riferire consigli e soluzioni per migliorare la viabilità di tutti.

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