di Gianluca Celentano

La notizia è stata diffusa dalla Gazzetta del Sud il 15 aprile e, seppur si tratti di una sperimentazione, per ora sarà solo la Svezia a beneficiarne. Si tratta di un App rivoluzionaria realizzata da Erik Englund, chiamata Scout Park e in grado di segnalare gli utenti che parcheggiano scorrettamente il proprio veicolo. Prima di spiegare come funzioni occorre fare un passo indietro osservando come il traffico possa influire sulla vita dell’autista e la qualità del servizio. Anticipando che già qui da noi c’è a chi l’idea scandinava non dispiace…

L’autista controllore

L’idea non è proprio nuova: nel 2017, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti propose alla Cotral la figura ufficiale del “conducente controllore” a cui doveva essere corrisposta una percentuale sui ricavati delle sanzioni amministrative.

È bene chiarire l’aspetto giuridico di un conducente di linea, che può definirsi solo un incaricato di pubblico servizio (art. 358 CP )e non un pubblico ufficiale (art. 357 CP), ovvero colui che può richiedere le generalità, eleggere il domicilio a un trasgressore e, appunto, sanzionare facendo proprie le qualità di polizia amministrativa. Infatti per la qualifica di pubblico ufficiale (qualifica alla base di ogni forza dell’ordine), serve un formale e specifico giuramento davanti alle autorità. Quindi, escluse le funzioni sanzionatorie di controllo dei titoli di viaggio che rientrano nelle funzioni del pubblico ufficiale, per la vigilanza sul Codice della Strada occorre un’altra qualifica: quella di polizia stradale.

Autisti utili sorveglianti

L’educazione e l’abitudine al rispetto del CdS per i conducenti di autobus è la base per qualsiasi servizio svolto, una caratteristica che gli fa balzare all’occhio meglio di chiunque altro qualsiasi infrazione commessa sulla strada da terzi. Peccato che non possa fare nulla, solo subireAggiungiamo che fra i conducenti ci sono anche istruttori di guida ancor più competenti sugli articoli del codice. Semmai c’è da domandarsi se il possesso di particolari qualifiche amministrative susciterebbe avversità o più considerazione nella moderna e indifferente società?

Dopo questo passaggio è bene riflettere sull’immagine dell’autista e sul come riscattarne il rispetto anche in mezzo al traffico. Evitare polemiche inutili è sempre l’arma vincente seppur oggi sia tutto maledettamente snervante.

Un guadagno extra per i conducenti?

L’app svedese, che la stampa scandinava Dagens Se cita come già introdotta, offre la possibilità di un guadagno “all’accertatore” per ogni sanzione andata a buon fine nell’area dei parcheggi appartenenti alla società Parkia a Uppsala. Di seguito il video SVT Nyheter:

L’applicazione è fruibile già a 16 anni basta avere un codice fiscale e un numero di cellulare, stando a quanto riportato sulla Gazzetta del Sud; occorre scattare una foto della violazione e della targa del veicolo, poi localizzare la zona prima dell’invio per la verifica ufficiale da parte degli organi competenti. Il segnalatore riceve una ricompensa di 4 euro e 30, pari a 50 corone svedesi.

Erik Englund, amministratore delegato di Scout Park, sostiene che è una strategia “win-win situation” per promuovere una giustizia partecipativa di stampo tecnologico e uno strumento di monitoraggio civico.

GIG Economy

Un termine che sta diventando di dominio comune anche in Italia per definire alcune tipologie di lavoro non inquadrabili in quelle categorie occupazionali tradizionali è quello di GIG Economy. Si concentra sulla saltuarietà di un lavoro o di un servizio, ma che potrebbe avere una sua utilità solo se connesso alle garanzie di un lavoro principale garantito.

Forse la corretta interpretazione che potrebbe essere sviluppata in Italia, alla luce della pesante pressione fiscale che influenza anche gli stipendi, dovrebbe osservare sia gli aspetti civici di una corretta e leale convivenza sulle strade oltreché, un metodo per incrementare i guadagni senza gravare sulle imprese.

Insomma, qui da noi questa Scout Park in mano a chiunque farebbe una strage: occorre una formazione per non passare come “spioni” verso coloro che non trovano parcheggio. Forse una via di mezzo fra la carenza di vigili sulle strade e la necessità di creare un’identità nuova agli autisti sorveglianti delle soste che intasano le città, si potrebbe abbozzare?

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