di Gianluca Celentano, conducente bus

Riccardo Verona, presidente An.bti (Associazione nazionale bus turistici italiani, Confcommercio) non ci sta e ancora una volta lancia l’attacco al capoluogo della sua regione, la Toscana, accusato di non favorire l’ingresso e la sosta degli autobus turistici.

Siamo a Firenze, esattamente a Lungarno Pecori Giraldi, il tratto della sponda nord del fiume Arno che collega piazza Piave a viale Amendola. La città, lo sappiamo bene noi del mestiere, è off limits o quantomeno sconsigliata per la circolazione dei bus privati; qualsiasi conducente lo può testimoniare.

Il Verona, anch’esso un conducente, sostiene da tempo l’immobilismo della pubblica amministrazione fiorentina verso il settore, che ricordiamo, è costretto a pagare sino a 600 euro al giorno per far ingresso in città per lo scarico e carico dei gruppi. Sotto la lente ci sono i soli 150 metri  di parcheggio riservati ai torpedoni diretti a Santa Croce i quali, soprattutto nelle ore di punta, obbligano a sconfinare negli stalli dei bus di linea o peggio, come sostare anche in quarta fila in attesa dei gruppi che troppo spesso non sono puntuali.  

Serve una politica comunale

Tutto è controllato dalle telecamere e la sosta è consentita per soli 10 minuti, un tempo troppo limitato se si considerano le centinaia di viaggiatori costretti a individuare il loro bus in quella confusione
I contraccolpi si ripercuotono anche sulla strada che, durante le soste, si deforma per il calore dei motori accesi per mantenere attiva l’aria condizionata e evitare malori ai viaggiatori. E ai conducenti stessi.

C’è poi viale Guidoni, località del parcheggio scambiatore; qui sono presenti venti stalli di sosta ma sono pochissime le presenze dei bus. È ideale per la vicinanza agli hotel di Peretola e Novoli, ma il grosso delle strutture è in centro, dove le agenzie indirizzano la maggior parte dei clienti.

Pare che il comune di Firenze nel 2019 abbia scelto di scontare cento euro al ticket d’ingresso ai conducenti che rinunciavano all’ingresso in centro, ma l’iniziativa sembra essere rimasta sulla carta. Promosse invece le località di Campo di Marte e Villa Costanza, questa un’area di sosta adiacente all’autostrada dove si paga solo il parcheggio.

I piazzali degli stadi, cimiteri e ospedali sono da sempre il riferimento di un parcheggio “d’emergenza” quando tutto è intasato e, a Firenze, è lo Stadio Artemio Franchi ad adunare i bus turistici che si scaglionano nelle partenze dopo ore di sosta  senza servizi per recuperare i gruppi nella critica area di Lungarno Pecori Giraldi.

Collaborazione delle agenzie di viaggio

Ci sono inevitabilmente responsabilità delle agenzie di viaggio le quali, per promuovere determinati pacchetti, promettono irrealizzabili soste nel centro della città senz’altro più comode.

Una buona fetta del turismo diretto a Firenze che sceglie i bus turistici è rappresentato  da cittadini americani e/o anziani, ma alla luce di questa constatazione, i conducenti preferirebbero effettuare le operazioni di carico e scarico a Villa Costanza piuttosto o in viale Guidoni.

Secondo il Corriere Fiorentino, sono presenti 25 stalli per bus nella località della Rai di Firenze, ma non bastano: infatti, le autorizzazioni rilasciate ai bus turistici nel 2022 erano superiori alle 22 mila concessioni (63 al giorno di media).

Disciplinare i flussi

Ne è convinto il prof. Filippo Celata, ordinario di geografia economica alla Sapienza, il quale sulle pagine del Corriere Fiorentino del 27 Aprile, si auspica con prudenza soluzioni da parte dell’amministrazione, sostenendo che «la soluzione non è recintare, ma provare, seppur non sia affatto semplice; serve disciplinare i flussi e distribuirli diversamente».

L’argomento viabilità e turismo a Firenze segna per ora uno stallo legato alla norma del sindaco Dario Nardella anti Airbnb (mini affitti in centro), finita sul tavolo del Tar che si pronuncerà a maggio. Il prof. Filippo Celata spiega al quotidiano che in base alla sentenza del tribunale emergeranno almeno i limiti su cosa si può fare e sul come ragionare, considerando che solo l’urbanistica è di competenza del municipio, il turismo della Regione e le locazioni dello Stato. Sul pacchetto Santanchè invece, non si pronuncia.

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