«Siamo intervenuti in Audizione in Commissione Bilancio del Senato della Repubblica sul provvedimento A.S. 345 – Conversione in legge del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica per sottolineare il perdurare della disparità di trattamento per i bus turistici, settore che concorre in maniera decisiva alla ripresa e al consolidamento della qualità dell’offerta turistica italiana», così in una nota Riccardo Verona, presidente dell’An.bti, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani.

«In particolar modo – prosegue Verona – ho evidenziato la disparità di trattamento che emerge sia dalle misure previste nel Dl Aiuti Quater, sia dalle misure contenute nel DL Accise in esame in Commissione Bilancio, le quali rimodulano al rialzo le accise sui carburanti e riattivano l’applicazione dell’aliquota agevolata di 403,22 euro per mille litri per i soggetti operanti nei trasporti commerciali sia di persone (trasporto pubblico locale e servizi di linea) che di merci; i quali, pertanto, riceveranno il beneficio della doppia aliquota dal primo dicembre, mentre in regime ordinario per gli autobus turistici, come per qualsiasi altro cittadino, l’accisa sul gasolio è pari a 617,40 euro per mille litri (+22% di Iva)».

Infine, Verona ha così concluso: «Questa improvvida decisione comporta una forte penalizzazione del settore dei bus turistici, i quali non solo sono considerati a livello legislativo al pari di qualsiasi utente privato che rifornisce alla pompa di benzina la propria auto privata, ma al contempo non ricevono neanche il rifinanziamento dei ristori per contrastare il caro carburante come avvenuto per il trasporto regionale e locale all’articolo 2, comma 2 del medesimo decreto legge accise. Qualora non dovesse essere più prorogato nel 2023 il taglio alle accise (nella sua versione ridotta) al settore dei bus turistici non solo si applicherebbe l’accisa di 617,40 euro per mille litri (con grande penalizzazione rispetto agli altri Paesi Europei che, a differenza dell’Italia, applicano aliquota agevolata). Questa situazione pone le nostre imprese in un deficit concorrenziale per una iniqua misura, aggravata dal fatto che non verrebbe neanche concessa l’erogazione di ristori per compensare l’aumento del carburante. L’An.bti chiede da parte delle Istituzioni la giusta attenzione e l’equiparazione dei bus turistici agli altri comparti del trasporto persone su strada per l’applicazione dell’aliquota agevolata sulle accise del gasolio commerciale».

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