Mancano poco più di tre anni all’appuntamento con le Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina. I giochi olimpici per numero di persone che calamiteranno in quelle settimane, rappresenteranno uno stress test per strutture e infrastrutture locali. Su tutte, il trasporto pubblico. E così, per arrivare pronti all’appuntamento, le aziende si stanno organizzando, partendo dal potenziamento della rete di mezzi e personale. Se ne è parlato diffusamente nella mattinata di venerdì 16 dicembre a Belluno, in occasione del  convegno organizzato da Agens e DolomitiBus “Muoviamo la Bellezza. La bellezza delle Dolomiti, patrimonio mondiale Unesco”.

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Roberto Padrin, presidente della provincia di Belluno, ha dichiarato: «Per una provincia di montagna, in cui le distanze fisiche rappresentano un ostacolo notevole, il trasporto pubblico è una risorsa fondamentale. E lo è ancora di più in un territorio montano che ha fatto della vocazione turistica uno dei punti focali di sviluppo delle comunità locali. Abbiamo bisogno di collegamenti. E abbiamo bisogno che siano sostenibili. Per questo ritengo che la sfida, non solo in ottica Olimpiadi Milano-Cortina 2026 ma anche oltre i Giochi, sia quella di rendere sempre più efficiente il sistema di tpl, in grado di rispondere con servizi puntuali alle esigenze dei residenti della montagna e dei turisti e per farlo  – conclude – è necessario prima di tutto risolvere il problema della carenza di manodopera, perché senza uomini e donne che guidano i mezzi, non si fa trasporto pubblico».

Stefano Rossi, amministratore delegato di DolomitiBus, l’azienda locale che trasporta dieci milioni di passeggeri all’anno, ha aggiunto: «Il nostro obiettivo principale è investire per attrarre domanda, valorizzare territori che sono Patrimonio Mondiale dell’Unesco e promuovere una cultura della sostenibilità. Su questo sono orientati i nostri ultimi investimenti: 7,8 milioni per l’acquisto di 33 autobus di ultima generazione con ridotte emissioni ed elevati standard di sicurezza. E dal 2023 sarà in circolazione una flotta di cinque autobus elettrici, una strategia ambientale condivisa con le istituzioni dei territori in cui operiamo e un asse importante del nostro piano industriale».

Infine, le parole del presidente Agens Arrigo Giana: «Il trasporto pubblico rimane uno dei principali elementi di attrattività dei territori e delle città, è necessario salvaguardarlo ad ogni costo e far tornare la gente sui mezzi. Oggi siamo ancora ad un -25% e questo penalizza molto le aziende, il caro energia impatterà in maniera ancora molto forte, già è successo quest’anno e per il 2023 sarà ancora peggio. Stiamo dialogando con il Governo e ci aspettiamo che ci sia, come rimarcato da alcuni amministratori locali, un tavolo di confronto per trovare delle soluzioni. Le nostre proposte sul tema della regolamentazione dei servizi pubblici locali, perché il tpl ha le sue peculiarità e non può stare in mezzo a tutti gli altri servizi, spiegano perché è necessaria una riforma complessiva, un testo unico che metta ordine e favorisca un’evoluzione del settore per farne un vero settore industriale, sempre meno assistito. Come è nel resto degli altri paesi europei, anche perché abbiamo bisogno di maggiore competitività delle aziende».

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