È già stato ribattezzato “Patto di Bologna”. Risponde alle parole d’ordine “rinnovare” e “integrare” e promette 600 autobus nuovi entro il 2020. Gli Stati generali del tpl, tenutosi nei giorni scorsi a Bologna, hanno ospitato anche la firma del “Patto per il trasporto pubblico regionale e locale per il triennio 2018-2020” relativo all’Emilia Romagna. Un’intesa che prevede prevede impegni e investimenti a carico di ogni firmatario (il presidente della Regione Stefano Bonaccini, i rappresentanti degli enti pubblici, Città metropolitana di Bologna, società di gestione pubbliche e private e parti sociali), per arrivare a ridisegnare sia il settore ferroviario sia il trasporto dei bus urbani. Una realtà che interessa oltre 1 milione di passeggeri al giorno (850 mila su gomma e 150 mila su ferro) e 7.230 lavoratori in aziende che, insieme, hanno un fatturato annuo di 650 milioni euro.

Investimenti regionali per aumentare i passeggeri

Ma cosa prevede il “Patto di Bologna” nel concreto? Risponde il presidente Bonaccini: «Abbiamo approvato un piano di investimenti da quasi 2 miliardi di euro e abbiamo una riforma globale definita attraverso un percorso virtuoso di concertazione tra pubblico e privato, che garantisce il 27% del servizio. È un’assunzione collettiva di responsabilità attraverso la definizione di obiettivi e tappe comuni, per promuovere e rafforzare il sistema dei trasporti pubblici e la cultura della mobilità sostenibile». «Si tratta di un patto storico per la regione – aggiunge l’assessore regionale ai trasporti Donini – che permetterà un’ulteriore qualificazione del trasporto pubblico in Emilia-Romagna, in linea con quanto previsto dal Piano regionale per la qualità dell’aria (Pair 2020). Puntiamo ad aumentare del 10% i passeggeri del trasporto pubblico su gomma (oggi quasi 41 milioni all’anno) e del 20% il numero di chi viaggia in treno (oltre 283 milioni all’anno), offrendo un servizio di qualità».

Rinnovare ed integrare

Accanto al rinnovo pressoché totale del materiale rotabile ferroviario entro il 2019 e di un ulteriore 20% dei mezzi sulle strade da qui al 2020 (75 nuovi treni e 600 autobus), il patto punta a realizzare l’integrazione tariffaria ferro-gomma (circa 36 mila pendolari del servizio ferroviario potranno viaggiare gratis in bus in 13 città), e poi la bigliettazione elettronica, oltre ad un nuovo progetto di riforma della governance sia su ferro sia su gomma che punta a rafforzare il servizio e a ridurne i costi. Sarà inoltre avviato un piano di investimenti per riqualificare le ferrovie regionali e sostenere il progetto di trasferimento allo Stato. Secondo il ministro Graziano Delrio «Il patto di Bologna è la strada giusta per il trasporto pubblico locale. Le importanti risorse per il rinnovo dei mezzi, le nuove regole che mettono al centro la qualità del servizio, le iniziative messe in campo dal Governo e dalla Regione richiedono un lavoro attento di attuazione, molto più efficace con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, per realizzare pienamente il diritto alla mobilità. L’esperienza emiliano-romagnola può essere un esempio virtuoso in questo senso»

Novità digitali

In particolare, il piano prevede che siano sviluppate applicazioni di “Infomobilità” per fornire a chi viaggia in tempo reale gli orari aggiornati di autobus e treni, e per consentire gli acquisti dei biglietti tramite cellulari (avvicinando il telefonino al validatore), su internet con Qr code oppure direttamente a bordo degli autobus con bancomat e carte di credito contactless. Un’ulteriore novità riguarderà la carta “Mi muovo”, oggi tessera degli abbonati al trasporto pubblico. Dal settembre 2018 diventerà anche un borsellino elettronico per tutti i cittadini, per acquistare biglietti singoli di autobus e treni regionali.

Nuovi autobus per ringiovanire la flotta

Per il nuovo materiale è previsto un investimento di risorse pubbliche pari a oltre 900 milioni di euro che, sommati alle risorse previste nel piano triennale di ammodernamento delle stazioni, superano 1 miliardo di euro. Entreranno in servizio 96 nuovi convogli, di cui 75 entro il 2019, grazie ad un investimento complessivo di 750 milioni di euro. Per quanto riguarda gli autobus,  entro il 2020 saranno rinnovati 600 nuovi autobus grazie ad un investimento di 160 milioni di euro, di cui 80 a carico del bilancio regionale. Saranno così sostituiti i mezzi più obsoleti della flotta: dopo i 191 nuovi bus (diesel euro 6) arrivati nel 2017, 70 (a metano, ibridi o elettrici) circoleranno nel 2018 e i restanti 339 entro il 2020.

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