La piattaforma di mobilità digitale Glimble sbarca in Italia, a Trieste. Lo Stivale è infatti il secondo mercato in cui Arriva lancia la tecnologia, dopo averlo sviluppato e impiegato nei Paesi Bassi.

Glimble permette consente di cercare, pianificare, prenotare e pagare servizi con qualsiasi modalità di trasporto pubblico, trasporto condiviso o fornitore di micromobilità. Il lancio a Trieste punta ad aumentare l’uso di scelte di mobilità sostenibile nella città italiana.

Il progetto Glimble

Sviluppato in collaborazione con Moovit, Glimble è stato progettato con un potenziale paneuropeo per consentire scelte più accessibili e sostenibili, cambiando il modo in cui le persone viaggiano, soprattutto nelle città.

Glimble può essere scaricato da Google Play e dall’App Store. La funzionalità di Glimble in Italia incorpora caratteristiche di accessibilità, come la lettura dello schermo per gli ipovedenti, il talkback e le funzionalità di voiceover. Per coloro che soffrono di disabilità mano-motorie, Gimble è stato progettato con menu e pulsanti ottimizzati.

Sian Leydon, amministratore delegato del Gruppo Arriva per l’Europa continentale, ha dichiarato: «In un mondo in cui tutti sono costantemente in movimento e la connessione e l’accessibilità sono essenziali, dobbiamo essere adattabili e agili alle esigenze dei passeggeri, incoraggiando al contempo scelte più sostenibili. Il nostro marchio Glimble ha iniziato il suo percorso in Arriva nei Paesi Bassi, ma abbiamo sempre saputo che aveva una scalabilità e un potenziale paneuropeo, quindi il lancio in Italia è uno sviluppo molto eccitante per noi come fornitore di mobilità leader in Europa. Continueremo a esplorare altre opportunità di MaaS laddove le leggi sui dati ce lo consentano».

Angelo Costa, amministratore delegato di Arriva in Italia, ha aggiunto: «Una piattaforma come Glimble è essenziale per incoraggiare l’uso del trasporto pubblico locale, con tutti i suoi effetti positivi in termini di sostenibilità e di trasferimento modale dall’auto. Vogliamo incoraggiare le persone a considerare gli autobus, le biciclette e le altre modalità di trasporto come un’unica rete piuttosto che come servizi separati».

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