Era il 2018, appena quattro anni fa, quando Karsan decise di svoltare, accogliendo a braccia aperte l’onda dell’elettrificazione. Prima un sei metri, l’e-Jest, poi un 8 metri l’e-Atak, per arrivare infine a una gamma completa fino ai 18 metri, passando per i dieci e i dodici. Ora, con 350 autobus elettrici in circolazione per le strade del Vecchio Continente, la casa madre di Bursa ha deciso di alzare l’asticella, rinnovando la scommessa della guida autonoma e preparandosi al lancio del primo mezzo a idrogeno. In occasione dell’appuntamento di Stavanger (Norvegia), al quale Autobusweb ha presenziato, dove il produttore turco ha testato su strada pubblica l’Autonomous e-Atak, abbiamo fatto due chiacchiere con Okan Baş, Ceo di Karsan. Ecco cosa ci ha detto.

Oggi il quadro normativo nella maggior parte dei Paesi non è ancora pronto per i veicoli autonomi, anche se i progetti pilota dei produttori, tra cui Karsan, dimostrano che la tecnologia è pronta. Quale tempistica prevede per l’effettivo debutto in servizio di flotte di autobus autonomi?
Difficile fissare una “data”. Ci vuole ancora tempo, ma sono certo di una cosa: la rivoluzione dell’autobus a guida autonoma sarà più veloce di quella per le automobili private. Però, come detto, serve tempo, quello necessario per far “digerire” questo grande cambiamento. E, come sempre accade, ci sono delle naturali resistenze che fanno mordere il freno, ma volente nolente il cambiamento è inesorabile e non lo fermi!
Lato nostro, sinceramente parlando, non ci aspettiamo di avere tanti ordini in questi primi anni, perché – come detto – i tempi devono ancora maturare. La nostra missione è quella di essere un esempio anche nel campo della tecnologia driverless: siamo orgogliosi di avere un’anima pioneristica.

Ecco, siete alfieri dell’elettrificazione in Europa. Per voi, ormai, esiste solo l’elettrico?
A partire dal 2018, anno in cui ci siamo focalizzati sull’elettrico, abbiamo incanalato in quella direzione tutti gli investimenti di prodotto. Il nostro è stato un all-in di cui siamo contentissimi. Quindi per il Cng non ci sono investimenti, mentre per l’idrogeno stiamo lavorando con grande attenzione.

Secondo lei quali sono oggi le principali barriere all’adozione degli e-bus?
È un po’ lo stesso discorso che vale per la guida autonoma. Ci sono delle problematiche proprie della tecnologia, ovviamente risolvibili, e resistenze “culturali”, per quanto l’elettrificazione delle flotte sia una priorità riconosciuta da tutti, nonché l’arma vincente per la decarbonizzazione dei trasporti. Per gli e-bus ci vuole una strategia e medio-lungo termine: l’elettrificazione non può essere un processo veloce; ci vuole pazienza da parte di tutta la filiera e bisogna lavorare bene, tutti, e di squadra, per mettere il proprio pezzo del puzzle.

Nell’evoluzione dai veicoli diesel a quelli elettrici, gli OEM non sono più solo fornitori di veicoli, ma diventano anche veri e propri fornitori di servizi…
È vero e non è questione solo di vendere autobus, anzi. Le case madri devono saper gestire con flessibilità questa loro nuova veste, creando strategie ad hoc per ogni singolo mercato e Paese nel quale operano. Perché a seconda dei territori cambiano le esigenze.

Karsan offre una gamma completa di autobus elettrici a batteria nel segmento del Classe I. Quali sono le prossime tappe della vostra tabella di marcia? Avete intenzione di introdurre veicoli a idrogeno nel breve-medio termine?
Sì e in breve tempo vogliamo portare un prodotto ad idrogeno sul mercato: nei prossimi mesi arriverà. L’idrogeno fa sicuramente parte del nostro percorso di sviluppo.

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