Savona, pubblicata la gara per il trasporto pubblico della città ligure e provincia. Vale 146 milioni di euro in dieci anni. La scelta della Regione non è andata giù ai sindacati, che confidavano in un affidamento in house a Tpl Linea, sul modello Genova e Abruzzo. Del resto, i grandi bacini sembrano ben poco propensi a liberalizzare, nonostante la vicina scadenza del 2019 come termine del periodo transitorio dal Regolamento Europeo 1370 per fare le gare in Italia.

autobus tpl linea savona

Savona, la gara per il trasporto pubblico muove i primi passi

La gara per il tpl savonese è stata pubblicata nei giorni scorsi. È prevista una fase iniziale di preselezione per consentire la partecipazione a tutti gli operatori interessati. L’aggiudicazione sarà a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La finestra per presentare le offerte scade il 31 marzo. Tra i requisiti dei candidati vi è il possesso di un patrimonio netto di almeno 2,2 milioni di euro ed un fatturato medio annuo di 11,7 milioni.

I sindacati contro la gara

La decisione dell’amministrazione regionale non è stata gradita dai sindacati, che tifavano per un affidamento in house a Tpl Linea. Un’ipotesi tramontata, secondo il quotidiano “La stampa”, a causa dell’insostenibilità dei costi per i Comuni detentori di quote dell’azienda: troppi i 17 milioni di euro necessari per la gestione annuale. Da qui la decisione della gara presa nell’ultima assemblea dei sindaci in Provincia. I sindacati hanno chiesto l’inserimento nel bando della clausola sociale, ovvero l’impegno del nuovo gestore ad assumere l’intero organico.

La scelta “coraggiosa” dell’affidamento in house

Il mantenimento “in casa” del trasporto pubblico savonese è stato un tema al centro dell’agenda politica degli ultimi mesi. I rappresentanti delle opposizioni avevano protocollato una mozione volta a «impegnare il comune per attivarsi con la provincia al fine di procedere all’affidamento del servizio “in house providing”. I servizi devono rimanere pubblici, di tutti». Nel documento, risalente a novembre, si legge: «Per colpa di politiche scellerate, i principali servizi ai cittadini rischiano di finire nelle mani di aziende private con un conseguente peggioramento del servizio, un aumento dei costi e pesanti rischi per lavoratrici e lavoratori. Sul fronte del trasporto pubblico, tuttavia, si è aperto uno spiraglio che alcune amministrazioni stanno coraggiosamente percorrendo, da Genova (guidata dal centrodestra) alla Regione Abruzzo (a guida PD), ovvero quello del cosiddetto affidamento “in house”, una gestione diretta e pubblica senza passare dalla gara per l’affidamento del servizio prevista nel 2018». Si tenga in conto che l’affidamento in house comporterebbe un taglio dei trasferimenti statali pari al 15%.

Genova, il cambio di rotta

A Genova, infatti, il consiglio comunale ha votato il mantenimento in house del contratto di servizio. Certo, il piano richiederà ingenti investimenti (quantificati nell’ordine di 50 milioni), ma per ora sono state scongiurate le prospettive che vedevano Amt sulla via di una partnership con un soggetto privato per partecipare alla gara. Quello del nuovo sindaco Marco Bucci è un vero e proprio cambio di rotta rispetto agli indirizzi adottati dal predecessore Andrea Doria. In seguito a una delibera della città metropolitana, ad Amt verrà accorpata Atp per la gestione diretta del servizio di trasporto sul bacino metropolitano.

In Abruzzo guerra sulla gara tpl tra regione e Anav

Niente gara nemmeno in Abruzzo, che rimane legato a Tua. I motivi? «L’Abruzzo è una regione complicata, il 40% del territorio è rappresentato da aree interne a domanda debole. C’era il rischio concreto di vedere penalizzati molti cittadini residenti in quelle zone, che si sarebbero visti privati di un servizio fondamentale come è quello del diritto alla mobilità». Questa la motivazione illustrata dal consigliere regionale abruzzese ai Trasporti Camillo D’Alessandro, che ha aggiunto: «L’affidamento in house dei servizi di trasporto pubblico locale a Tua e la separazione degli stessi da quelli di natura commerciale non produrranno nè esuberi, nè licenziamenti. Inoltre non sarà penalizzato nessun Comune della nostra regione». Non la pensa così Anav Abruzzo, che ha puntato i piedi per bocca del presidente Sandro Chiacchiaretta, anche amministratore de La Panoramica e Satam.

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