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12 mila dipendenti, tasso di assenteismo del 12%, 1550 autobus ultradecennali, una perdita di 141 milioni di euro e un debito di 1,6 miliardi. Sono questi i numeri di Atac, la municipale romana del trasporto pubblico che si trova ora anche senza una guida. Oltre i numeri, a spaventare sono infatti le defezioni: il Consiglio di Amministrazione è stato azzerato lo scorso luglio, l’Amministratore Delegato Danilo Broggi ha lasciato l’azienda alla scadenza del suo mandato, il Direttore Generale Francesco Micheli si è dimesso, e per di più Roma si trova ora anche senza un sindaco e un assessore ai trasporti. Una situazione di stallo che non fa ben sperare in vista del prossimo Giubileo e della gara per i nuovi autobus, approvata – per 15 e 150 mezzi – nel corso dell’ultimo CdA. Il via libera c’è stato, ma quello che manca sono le garanzie e un piano industriale, che rilanci l’azienda e migliori il servizio di trasporto pubblico nella capitale. Nell’attesa di nuovi sviluppi, l’ex Assessore ai Trasporti Stefano Esposito ha consegnato al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, un fascicolo con gli appalti degli ultimi dieci anni, per far luce sulla gestione passata delle finanze dell’azienda.

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