Con radici sane e ben piantate nella terra del truck, Interservice ha deciso di penetrare anche nel mondo dell’autobus. Non è una novità, infatti, che da tre anni la realtà facente parte del gruppo Maurelli (dal 2011) abbia deciso di puntare anche – e con forza – verso la terra del bus&coach.
E così al quartier generale di Trento, dal 2020 si è aggiunto il polo strategico di Correggio (Reggio Emilia) nel cuore della Pianura Padana. Una realtà capace, l’anno passato, di fatturare circa il 40 per cento dell’intero fatturato di Inteservice.
Una percentuale che, ci spiega Davide Campari, Responsabile Commerciale Bus, vuole essere ancora maggiore nel 2022, nonostante un contesto generale certamente non dei migliori, tra crisi energetica e quella del reperimento dei materiali.

Due autobus a metano di SETA all’interno dell’officina Interservice di Correggio

Il cuore reggiano di Interservice batte forte e, addirittura, già pensa a ingrandirsi: i duemila metri quadri coperti, ai quali si aggiungono i duemila scoperti, infatti, iniziano ad andare un po’ stretti. All’interno, infatti, le postazioni per lavorare sui bus sono sette e visto come stanno andando gli affari, potrebbero non bastare ancora per molto. Lo stesso vale per il capitale umano: al momento sono 19 i dipendenti, ma sono aperte cinque selezioni per rinfoltire la squadra con forze fresche. Fresche in tutti i sensi, perché l’età media è sotto ai quarant’anni, veleggiando attorno ai 36.

Un aspetto, questo dell’anagrafica, o meglio della voglia di lavorare, fare e imparare di tanti giovani, al centro dei pensieri di Interservice, che guarda con medesima attenzione allo stare bene in gruppo: «Ovviamente l’esperienza è importante e non a caso qui in officina abbiamo due persone mature, che possano trasmettere le loro conoscenze ai più giovani. Ma non da oggi questo mondo sta cambiando e noi crediamo – e i risultati ci danno ragione – che per stare al passo con la tecnologia e le novità portate dalle nuove trazioni alternative è necessario avere una certa forma mentis e una certa voglia di imparare. Cosa che viene ancora più facile in un ambiente di lavoro sano. Per questa ragione, qui, ci consideriamo una famiglia: stiamo bene insieme», racconta ancora Campari.

Il Setra per il quale Interservice ha curato l’allestimento. Sullo sfondo un MAN alimentato a metano

Ricambi (a magazzino è stipata merce per un valore di circa 700mila euro), assistenza qualificata e anche la grande novità dell’allestimento. Sì, perché Interservice, oltre ad avere il mandato ufficiale da parte di EvoBus, MAN (e Neoplan), Van Hool, Otokar e Solaris, ha iniziato anche ad allestire mezzi. Nel capannone di Correggio, infatti, fanno capolino anche due Setra per S 415 Low Entry Business. Un segmento che alletta non poco Interservice, già forte, fortissima sul fronte dell’officina per gli operatori pubblici: SETA (attiva a Modena, Reggio Emilia e Piacenza), TEP (Parma), Trentino Trasporti e Tper nel proprio raggio di azione, coperto anche da due officine mobili pronte a intervenire tempestivamente in caso di bisogno.

Ovviamente l’esperienza è importante e non a caso qui in officina abbiamo due persone mature, che possano trasmettere le loro conoscenze ai più giovani. Ma non da oggi questo mondo sta cambiando e noi crediamo – e i risultati ci danno ragione – che per stare al passo con la tecnologia e le novità portate dalle nuove trazioni alternative è necessario avere una certa forma mentis e una certa voglia di imparare. Cosa che viene ancora più facile in un ambiente di lavoro sano. Per questa ragione, qui, ci consideriamo una famiglia: stiamo bene insieme

Davide Campari, Responsabile Commerciale Bus Interservice

E a proposito di bisogni, quello della manutenzione è un bisogno primario. Interservice lo sa bene, da anni ha investito in attrezzature, formazione e operai specializzati per lavorare al meglio possibile e in sicurezza.
Perché quando si lavora su autobus elettrici, operando su capacitori e batterie, il rischio è mortale, visto l’alto amperaggio. «Su questo aspetto – continua Andrea Campari, responsabile dell’officina – è fondamentale il sostegno da parte delle case costruttrici, che mettono a disposizione documentazione, ore di formazione e le attrezzature necessarie. Per lavorare sull’alta tensione prima bisogna aver superato corsi specifici e ottenere una certificazione che è conditio sine qua non per mettere mano ai pacchi batterie: lavorare in sicurezza, sempre e con la giusta attrezzatura è il nostro mantra».

In ultimo, ma non per importanza, il piccolo-grande mondo del turistico, un mondo che Interservice vuole esplorare e conquistare: «Ci crediamo molto, e non a caso stiamo investendo e ampliando la rete vendita».
«Siamo più che soddisfatti della strada percorsa negli ultimi due anni: abbiamo messo in piedi una realtà solida e siamo pronti sia dal punto di vista strutturale sia da quello delle competenze per le sfide che il mercato ci pone davanti», conclude Campari.

È fondamentale il sostegno da parte delle case costruttrici, che mettono a disposizione documentazione, ore di formazione e le attrezzature necessarie. Per lavorare sull’alta tensione prima bisogna aver superato corsi specifici e ottenere una certificazione che è conditio sine qua non per mettere mano ai pacchi batterie: lavorare in sicurezza, sempre e con la giusta attrezzatura è il nostro mantra

Andrea Campari, Responsabile officina Interservice

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