Arriva Italia – tra i primi operatori nel settore del Trasporto Pubblico Locale su gomma – rende noto che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla Società nel maggio del 2019, in cui veniva contestata l’efficacia della proroga del contratto di servizio per il bacino di Cuneo stabilita dall’Agenzia della Mobilità Piemontese nei confronti del Consorzio Granda Bus, in quanto il periodo eccedeva la durata massima consentita dalla legge (dall’art. 4, paragrafo, 4 del regolamento CE 1370/07).

Arriva Italia, il Consiglio di Stato

Il Consiglio ha stabilito che, effettivamente, l’AMP è incorsa nella violazione del termine massimo per la durata della proroga come da norma, che prevede che “I contratti di servizio pubblico sono conclusi per una durata determinata non superiore a dieci anni per i servizi di trasporto con autobus […]” e che “se necessario, tenuto conto delle modalità di ammortamento dei beni, la durata del contratto di servizio pubblico può essere prorogata, al massimo, del 50% […]”.

Impugnato il provvedimento

Tanto premesso, con il provvedimento impugnato si è proceduto ad autorizzare una prosecuzione di quattro anni e sei mesi (dal 23 dicembre 2019 al 24 giugno 2024), eccedendo la percentuale del 50 per cento della durata iniziale del contratto consentita dalla disposizione esaminata. La quantificazione di tale durata aggiuntiva andava calcolata infatti sulla sola durata iniziale del contratto originario (pari a sei anni), al netto dell’eventuale rinnovo opzionato. La proroga, quindi, non avrebbe potuto superare i tre anni, estendendo la durata contrattuale dal 23 dicembre 2019 al 23 dicembre 2022, essendo esattamente questo il tempo massimo consentito dalla normativa comunitaria.

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