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Una madre, due figli e un padre sempre presente. Sono così i Mauri, una famiglia aggrappata alla vita, alla speranza e ai ricordi che sono testimonianza. Sono passati 19 anni da quell’orribile 21 aprile 1997 quando “l’Ambrogio” decise di togliersi la vita. Carlo e Umberto hanno comunque continuato quel cammino, con lo stesso passo, la stessa andatura: dritti, senza cedimenti. Così come avrebbe voluto “papà”. Ieri, il primo ottobre 2016, i ‘brothers’ hanno raccolto attorno a sé gli amici, i parenti e tutte le persone che hanno viaggiato e continuano a viaggiare su “quell’autobus dei desideri” dove alla guida sembra esserci sempre lui: l’Ambrogio. L’occasione è stata quella della presentazione di una statua che rappresenta il legame tra il passato e la tensione verso il futuro e l’inaugurazione di una nuova ala della sede di Desio. Insomma una (bella) storia che continua in un mondo impermeabile agli insegnamenti. Non è vero Ambrogio?

Roberto Sommariva

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