Mentre il mercato Usa è pronto ad accogliere il primo turistico doubledecker elettrico made in Belgio, quello europeo dà il benvenuto alla serie T motorizzata Euro VI, che dalla primavera 2023 andrà ad affiancare i granturismo di lusso Ex e Tdx: già ordinati 38 pezzi. Acron, Alicron e Astron: tocca a voi.

L’importanza del fattore ‘T’. ‘T’ come tempo e tradizione, che sono dalla parte di un’azienda familiare come Van Hool, presente sul mercato da settantacinque anni. E ‘T’, anche, come turismo: alle nostre latitudini, infatti, i coach made in Belgio viaggiano spesso e volentieri in coppia con la livrea del picchio di MarinoBus, in versione bipiano. Ora, al tramonto di un anno positivo dopo un biennio assai negativo segnato della pandemia, il costruttore belga rinnova il proprio listino lanciando la serie T, che inizierà a macinare chilometri in strada da aprile 2023. Parola dell’amministratore delegato FIlip Van Hool. E che affiancherà i granturismo di lusso, Ex e Tdx. Ecco allora gli eleganti e arrotondati modelli Alicron (2 assi), Acron (2 e 3 assi) e Astron (3 assi), spinti da motore Daf generazione Euro VI Ng da 11 e 13 litri con una gamma di potenza che va da 367 a 530 cavalli. Trasmissione? La scelta è tra automatizzati (ZF TraXon) e automatici (ZF EcoLife e Allison). Capienza? Fino a un massimo di 59 persone. Lo sviluppo della serie Van Hool T è stato dominato da quattro temi: aerodinamica, design, comfort e sicurezza. Vediamole nel dettaglio. (Nella tabella
che segue le schede tecniche dei modelli presentati dal vivo (Alicron
non è contemplato).

Aerodinamica migliorata

Tanto lavoro è stato fatto per migliorare il coefficiente di aerodinamica, tagliando i consumi: la smussatura degli angoli e la forma arrotondata del parabrezza, così come l’integrazione delle luci nella scocca e la predisposizione delle alette nella carenatura e dello spoiler al tetto, portano a ridurre le turbolenze del vento e dunque il rumore. Va da sé che a guadagnarne non è solo il serbatoio, ma anche il comfort per conducente e passeggeri.

Design rivisitato e ingentilito

Alle tradizionali linee orizzontali sulla fiancata, una striscia cromata sul lato sottolinea il nome della serie, marcando la divisione tra la carrozzeria e il vetro dei finestrini. Sul frontale, decorato con discrezione con parti cromate, troviamo la superficie nera lucida tra i fari in linea con l’estetica Van Hool. Il posteriore, invece, è stato ingentilito da una pinna in tinta con la carrozzeria che conferisce un tocco dinamico al design delle fiancate. I fari anteriori e posteriori sono a tecnologia Led. Così come è a Led l’illuminazione del cockpit e quella delle sedute dei passeggeri, con luci che corrono per tutto il corridoio. Gli interni sono caratterizzati da superfici di colore nero: dai telai delle vetrature alle cornici dei sedili, passando per i binari degli stessi. La postazione di guida è stata riprogettata: soffitto a tinta chiara, quadro luci digitale e sistema multimediale aggiornato, con pulsantiera e touchscreen.

Spazio al comfort

La nuova serie T ha portato con sé anche una nuova gamma di sedili, più leggeri di circa 5-6 chilogrammi rispetto al passato. Comfort la parola d’ordine: grazie alla funzione ‘culla’, il sedile si sposta quando la superficie dello schienale viene inclinata. Ciò consente al passeggero di godere di una vera e propria seduta in poltrona durante il viaggio. Nuove anche le cappelliere dove alloggiare i bagagli più leggeri: i vani, la cui apertura è verso l’interno, sono stati inclinati e posizionati più esternamente, così da accrescere lo spazio nell’abitacolo e garantire maggiore aria agli utenti seduti lato corridoio. Più spazio anche sulle scale d’ingresso, così da agevolare la salita e la discesa. Inoltre è stato montato anche un nuovo sistema di climatizzazione, con rumorosità tagliata di circa 6-10 decibel.

Sicurezza sempre

Per l’equipaggiamento di sicurezza Van Hool è andata a bussare alla porta di Mobileye, che ha fornito la gamma Shield+, forte di diversi componenti come il Turning assist, che rileva la presenza di utenti della strada accanto al veicolo e avverte il conducente quando sta per svoltare. Dunque, il Pedestrian collision warning, che rileva le persone in movimento davanti al veicolo, e lo Speed limitation indication, capace di riconoscere i segnali stradali con il limite di velocità, indicandoli sulla plancia. Quindi l’Highway monitoring warning, che indica al conducente quando la distanza dal veicolo che lo precede scende sotto quella di sicurezza. Infine il Turn signal reminder, che ricorda all’autista che l’indicatore di direzione è attivato da troppo tempo. All’equipaggiamento di sicurezza si aggiunge inoltre il sistema Driver drowsiness indication, che monitora la condizione dell’autista: quando è affaticato, il Ddi lo rileva in base al comportamento di guida ed emette un allarme acustico e visivo.

Fabio Franchini

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