5.166. Tanti sono stati gli autobus elettrici immatricolati in Unione Europea nel corso del 2023, secondo i dati Acea. I dati dell’Associazione europei dei costruttori dell’automotive parlano chiaro e raccontano di una cresciuta che sfiora il 40 per cento rispetto al 2022: 39,1% sull’anno passato, pari a una fetta di mercato del 15,9 per cento (contro il 12,7% degli scorsi dodici mesi). Un mercato, quello dell’Ue, che conta da 32.593 pezzi totali, tra bus&coach di tutte le motorizzazioni.

Prendendo invece in considerazione anche il Regno Unito e la cosiddetta area EFTA, ovvero Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, si arriva a toccare quota 39.944 unità, tra cui 7.242 e-bus (market share del 18%).

Guardando ai principali mercati dell’Ue, l’Acea sottolinea che “Italia e Spagna hanno registrato una crescita del 56,2%. Il primo e il secondo mercato degli autobus, Germania e Francia, sono cresciuti rispettivamente del 12,5% e del 4,1%”. Non ci è chiaro perché i dati relativi al mercato italiani di Acea parlino di un +56%, mentre quelli Anfia da noi presi in considerazione (qui il servizio sulla rivista, a pagina 20) fotografino un +72%.

Sempre in base ai dati Acea sul mercato degli autobus elettrici, la Spagna è in testa con una crescita del 269,7%, seguita dall’Italia (+253,4%) e dalla Germania (+29,3%)

Anche gli autobus ibridi-elettrici mostrano numeri positivi, registrando una crescita del 115,1% che ha quasi raddoppiato la quota di mercato dal 7,1% al 12,8% rispetto al 2022. A questo risultato ha contribuito la crescita dei tre mercati principali: Francia (+221,3%), Spagna (+172,4%) e Germania (+37,5%).

Nonostante le alimentazioni alternativa si stiano facendo sempre più strada, il diesel rimane ancora la motorizzazione regina, ma la sua quota cede qualche punto, passando dal 66,9% del 2022 al 62,3%.

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