Regione Lombardia ha aggiornato la legge regionale su trasporto pubblico che prevede, tra le tante cose, l’uscita dalle partecipazioni all’interno delle Agenzie Tpl regionali, nelle quali la Regione è azionista di minoranza, con una quota del 10%.

Attualmente Regione Lombardia ha un ruolo minore all’interno delle Agenzie TPL, con una quota minima del 10%. La revisione prevede l’uscita di Regione dalle Agenzie, a fronte del potenziamento della propria funzione di regolazione del sistema del trasporto pubblico locale attraverso il rafforzamento degli strumenti di programmazione, in particolare con il nuovo ‘Programma del trasporto pubblico regionale’. Ed anche con direttive vincolanti e linee guida per il coordinamento dei servizi.

Cosa prevede la delibera sul tpl di Regione Lombardia

L’obiettivo di Palazzo Lombardia è: una nuova governance con un ruolo molto più centrale e potenziato della Regione, un sistema tariffario integrato supportato da un innovativo sistema di bigliettazione digitale, risorse per le aree svantaggiate, l’adeguamento alla disciplina statale vigente per gli affidamenti dei servizi da parte delle Agenzie e per il trasporto ferroviario. È quanto prevede la delibera contenente la proposta di progetto di legge per la revisione della legge regionale 4 aprile 2012, n. 6, che disciplina il settore dei trasporti, approvata mercoledì 30 aprile 2025 dalla Giunta, su proposta del presidente Attilio Fontana, d’intesa con gli assessori Franco Lucente (Trasporti e Mobilità sostenibile) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche).

Il ruolo centrale di Regione sarà realizzato anche mediante l’istituzione del Comitato Regionale del Trasporto Pubblico costituto dall’assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile e i presidenti delle Agenzie Tpl.

I commenti di Regione Lombardia

«Con questa proposta di legge – ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontanacompiamo un passo fondamentale per costruire un sistema di trasporto pubblico più moderno, efficiente e vicino alle esigenze dei cittadini. Vogliamo avere un quadro ancora più chiaro, rafforzare la regia regionale e investire sull’innovazione, sull’integrazione tariffaria e sulla qualità del servizio, anche nelle aree meno servite. È una riforma strutturale che guarda al futuro e che pone le basi per una mobilità ancor più sostenibile e al servizio di tutti».

«Un percorso – ha evidenziato l’assessore Lucenteche mi vede impegnato, insieme alla mia struttura, da oltre 1 anno e mezzo per consegnare alla Lombardia una Legge moderna ed al passo con le nuove sfide del trasporto pubblico. L’obiettivo principale è far sì che Regione Lombardia possa finalmente avere un ruolo centrale nella gestione delle risorse e soprattutto nelle politiche attuative sul sistema trasportistico pubblico. Grazie alla nuova legge, Regione appronterà una programmazione mirata alle specificità dei singoli territori e dei viaggiatori. Sino ad oggi Regione ha avuto un ruolo marginale nelle Agenzie, con una partecipazione pari al 10%; eppure investiamo ogni anno notevoli risorse economiche per il buon funzionamento del servizio. La modifica della legge regionale porterà benefici per tutti, con una gestione più ragionata dei finanziamenti e un maggior peso specifico della Regione».

«Questa riforma – ha concluso l’assessore Terzi ci consente di mettere ordine e visione nella gestione del trasporto pubblico, valorizzando il ruolo delle infrastrutture e rafforzando gli strumenti di programmazione. Regione Lombardia torna al centro della pianificazione con linee guida chiare e un coordinamento più forte, a partire dal servizio ferroviario, che deve restare l’asse portante della mobilità regionale. L’obiettivo è garantire servizi migliori e omogenei su tutto il territorio».

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