Paratie: autisti finalmente più sicuri? Ecco cosa cambia davvero
C’è voluto un po’ di tempo, ma la sicurezza del personale alla guida è entrata nell’agendanazionale già nel 2024 con un decreto tecnico. Un’urgenza resa evidente dalle continue notiziedi cronaca su aggressioni e minacce agli autisti. Le aggressioni registrate negli ultimi annihanno portato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a definire, per la prima […]
C’è voluto un po’ di tempo, ma la sicurezza del personale alla guida è entrata nell’agenda
nazionale già nel 2024 con un decreto tecnico. Un’urgenza resa evidente dalle continue notizie
di cronaca su aggressioni e minacce agli autisti. Le aggressioni registrate negli ultimi anni
hanno portato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a definire, per la prima volta,
standard tecnici obbligatori per proteggere il posto guida e dotare l’autista di strumenti di allerta
immediata.
Il DM 108/2024
Il Decreto ministeriale 17 aprile 2024 n. 108 stabilisce come deve essere configurato il “vano
conducente”, con una protezione minima di 1,70 metri, vetri omologati UNECE 43 e pannelli che impediscono l’accesso senza ostacolare visibilità o movimento. Se una via di fuga è dietro la paratia,
questa deve aprirsi come una porta normale. In sintesi, un’area protetta ma senza trasformare il posto
guida in una “gabbia”. Accanto alla protezione fisica arriva la sicurezza “attiva”. Con il successivo
Decreto dirigenziale MIT del 4 giugno 2025, le aziende dovranno installare entro il 31 dicembre 2025 un
dispositivo d’emergenza in grado di inviare una richiesta di aiuto e localizzare il mezzo, con collegamento
alle Forze dell’Ordine entro cinque minuti.
E per il noleggio?
La normativa è riferita ai veicoli adibiti a “servizio pubblico di linea”. L’eventuale obbligo per le società di
noleggio dipenderebbe quindi dalla destinazione d’uso e dall’omologazione del mezzo, qualora sia
impiegato in servizi di trasporto pubblico locale o in subaffidamento.
Bodycam
Dal 2027, in via sperimentale, potranno essere utilizzate bodycam dal personale di verifica titoli, per
documentare episodi e tutelare operatori e utenti. Una misura già adottata in diversi servizi europei.
La vera domanda
Cambierà davvero qualcosa? Dipenderà da come le aziende recepiranno le norme e dalla qualità dei
sistemi installati, cioè paratie poco funzionali o dispositivi non affidabili rischiano di aggravare la
situazione, non di migliorarla. Il segnale istituzionale, però, è chiaro: la sicurezza dell’autista diventa
parte integrante del servizio pubblico, con obblighi tecnici e responsabilità verificabili.
La grande assente
Nel quadro normativo manca un elemento decisivo, quello dell’informazione ai passeggeri. Non sono
previsti obblighi nazionali di comunicazione o educazione al comportamento a bordo, con video o
messaggio audio. Resta quindi aperta una domanda centrale: come si sensibilizza l’utenza al rispetto
dell’autista?
di Gianluca Celentano
