Sicurezza a bordo bus: in arrivo dispositivi d’emergenza e bodycam per gli autisti
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 108 del 17 aprile 2024, che introduce misure concrete per migliorare la sicurezza degli autisti e degli operatori a bordo dei mezzi pubblici. La notizia, trasmessa alle organizzazioni sindacali, è stata oggetto di confronto anche all’interno della UIL Trasporti, […]

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 108 del 17 aprile 2024, che introduce misure concrete per migliorare la sicurezza degli autisti e degli operatori a bordo dei mezzi pubblici. La notizia, trasmessa alle organizzazioni sindacali, è stata oggetto di confronto anche all’interno della UIL Trasporti, dove è emersa la volontà di rafforzare la protezione del personale viaggiante, spesso esposto ad aggressioni e situazioni di pericolo.
Una delle novità principali è l’obbligo per le aziende del tpl di installare, entro il 31 dicembre 2025, su tutti i veicoli di linea, dispositivi autonomi di emergenza che consentano all’autista, in caso di pericolo, di attivare una chiamata rapida alle Forze dell’Ordine tramite geolocalizzazione. Il tempo di risposta previsto è di massimo cinque minuti.
«Il trasporto pubblico deve tornare a essere un luogo sicuro per chi viaggia, ma soprattutto per chi lavora. L’aggressione a un conducente non è mai un fatto isolato: mette a rischio l’intera collettività e il buon funzionamento del servizio», spiegano dall’UIL
Ma non è tutto. A partire dal 1° gennaio 2027 sarà possibile, in via sperimentale, l’impiego di bodycam indossabili da parte del personale addetto al controllo dei titoli di viaggio o esposto a rischio. L’obiettivo è duplice: prevenire le aggressioni e documentare eventuali illeciti a fini di prova per autorità giudiziarie e forze dell’ordine. L’utilizzo sarà disciplinato da precisi protocolli aziendali e normative sulla privacy, in linea con il Regolamento UE 2016/679 (GDPR).
Non si tratta solo di tecnologia, ma di una svolta culturale. Il decreto arriva dopo una lunga gestazione, avviata già nel 2022 con un protocollo di intesa tra Ministeri, Regioni, ANCI e parti sociali, e confermata nel corso di incontri tecnici, l’ultimo dei quali risale all’aprile 2025.
La misura risponde anche a una crescente percezione di insicurezza da parte degli operatori, specie su alcune linee urbane e suburbane dove – secondo testimonianze raccolte anche in ambito sindacale – si registrano atti vandalici e minacce perpetrati talvolta da giovanissimi, anche minorenni. Da qui l’urgenza, più volte sollevata dalla UIL Trasporti, di affiancare alla repressione anche azioni di prevenzione, inclusione e formazione civica, specie in ambito scolastico e giovanile. Il sindacato esorta anche a monitorare attentamente l’attuazione del decreto nelle aziende locali, affinché non rimanga solo sulla carta.
«Serve un impegno concreto da parte delle aziende – sottolinea un delegato UIL incontrato in segreteria – perché oggi la paura è un freno per tanti lavoratori e lavoratrici che si sentono lasciati soli».
di Gianluca Celentano