Next Modular Vehicles, l’e-bus modulare…Made in Italy
Si chiama Next Modular Vehicles, ed è il primo bus elettrico modulabile in caso di bisogno. A partorire l’idea e a costruire il mezzo del futuro ci ha pensato la realtà padovana Next Srl, fondata da Tommaso Gecchelin, laureato in Fisica e in Disegno Industriale. Una bella storia raccontata da La Repubblica, che riporta anche […]
Si chiama Next Modular Vehicles, ed è il primo bus elettrico modulabile in caso di bisogno. A partorire l’idea e a costruire il mezzo del futuro ci ha pensato la realtà padovana Next Srl, fondata da Tommaso Gecchelin, laureato in Fisica e in Disegno Industriale.
Una bella storia raccontata da La Repubblica, che riporta anche come la realtà veneta abbia ottenuto un importante finanziamento dagli Emirati Arabi (per l’esattezza dalla società Paradigma Management Consultancies Llc) per dare il “la” al business, aprendo plant a Dubai e in Italia.
Next Modular Vehicles è già stato utilizzato in alcuni progetti pilota, ta Padova in collaborazione con il comune e finanziato dal bando europeo Sprout.
Next Modular Vehicle, come funziona
Un bus elettrico modulare e dunque flessibile, che può viaggiare come “vagone” singolo oppure agganciato ad altri moduli, a seconda della domanda di trasporto del momento. A tal proposito, Rep scrive: «Le dimensioni del veicolo possono essere variate in base alla stima della domanda di passeggeri prevista a una certa ora. In ora di punta il mezzo può uscire dal capolinea con 5 o più moduli (dove consentito) per sopperire ai picchi di utenti più problematici. Sulla base del numero di moduli agganciati, la capienza può arrivare ad essere equiparabile a quella di un bus snodato da 18 metri, e addirittura un tram, laddove l’aggancio di un numero di moduli superiore a 5 è concesso. Nelle ore di minore afflusso di passeggeri, Next può circolare invece con una configurazione più leggera di 2 o 3 moduli, e quelli non necessari a coprire la domanda possono essere parcheggiati e tenuti in carica in previsione del picco successivo.
Queste, invece, le parole di Gecchelin: «I veicoli sono guidati da un autista ma, grazie alla tecnologia autonoma, si allineano e si agganciano in modo robotizzato. Gli autobus modulari elettrici non hanno bisogno di rotaia, sono in grado di adattarsi al contesto urbano senza dover seguire percorsi predefiniti, rendendo il trasporto collettivo più efficiente e meno rigido»