Un italiano su cinque viaggia in autobus senza biglietto. Una statistica brutale. E mica per niente il governo ha deciso di alzare l’asticella delle sanzioni per gli evasori: fino a 200 euro la multa prevista nella bozza di decreto legge sulla manovra-bis. I numeri sono il frutto di un’indagine svolta da Asstra sulle principali città del paese. Ad uscirne è un fenomeno dalle dimensioni preoccupanti, con Roma in cima triste top ten dei furbetti.

Pochi controlli, poche multe, poche riscossioni

Cinque miliardi di passeggeri all’anno, di cui un miliardo a scrocco. Questo il risultato dello studio. A Roma e Bari un passeggero su tre viaggia senza biglietto. Reggio Calabria: uno su quattro. Napoli? 17 per cento. Firenze? 14. A Torino, Milano e Genova l’evasione dichiarata è del 5 per cento, ma la stima è del doppio. Bologna ha dichiarato un calo di un terzo degli evasori in tre anni. Sono i casi ripresi sulle pagine del quotidiano “La stampa”. Il danno economico? Mezzo miliardo l’anno di mancati incassi, secondo Asstra, che chiede maggiori sanzioni. Che richiedono, naturalmente, più controlli: nel 2016 sui mezzi Atac sono stati controllati 2 milioni di passeggeri, contro i tre milioni passati sotto le antenne dei controllori a Torino. Poche le sanzioni comminate: 126 mila a Roma, 108 mila a Torino, 80 mila a Firenze, nemmeno 40 mila a Napoli, solo 5 mila a Palermo. E di queste, una minima parte rientra nelle casse delle aziende: appena il 30 per cento, in media, bilanciando il 55 per cento di Venezia con l’8 per cento di Palermo e con tutti i gradi intermedi.

Rimborso per i ritardi

La proposta del governo è quella di render più onerose le sanzioni. Le multe per i “portoghesi”, di fatto, sono decise da norme regionali. Il decreto governativo prevede però che «In assenza di legge regionale, la sanzione è pari a sessanta volte il valore del biglietto ordinario e comunque non superiore a 200 euro». Il decreto prevede però anche il rimborso del biglietto se il ritardo della corsa urbana supera 30 minuti. Un antidoto alle tempistiche spesso “fantasiose” del tpl italiano?

 

 

In primo piano

Energy Mobility Solutions, la bussola di Iveco Bus per guidare i clienti verso la transizione energetica. L’intervista a Federica Balza, Sales Infrastructure Engineer

Si chiama Energy Mobility Solutions ed è il modello di business per la mobilità elettrica messo a punto da Iveco Bus per supportare gli operatori nella transizione energetica, offrendo una soluzione chiavi in mano su misura, dalla progettazione dei veicoli e delle relative installazioni alla loro re...

Siemens, tutte soluzioni per l’e-mobility

Siemens Smart Infrastructure è stata tra i protagonisti dell’edizione 2024 di NME – Next Mobility Exhibition, a Milano, dall’8 al 10 maggio. Soluzioni personalizzate per l’elettrificazione, infrastrutture di ricarica adatte a tutte le esigenze e soluzioni software e IoT per ottimizzare la gest...

Articoli correlati