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Partendo dall’assunto che “tutto ciò che è considerato rifiuto può trasformarsi in una risorsa importante, sia per l’ambiente che per il portafogli”, Reading Buses, società di trasporto pubblico britannica, ha deciso di puntare sul metano – e sul biometano – come carburante per i propri autobus. Di pochi giorni fa è la notizia dell’immatricolazione del primo due piani a gas prodotto da Scania che si aggiungerà alla flotta del gestore composta già da 34 bus ad un piano alimentati a biometano. L’annuncio è stato accolto con entusiasmo dall’Osservatorio Federmetano, la struttura di ricerca sul metano per autotrazione. “Sempre più operatori di trasporti pubblici – sottolinea Dante Natali, a capo dell’Osservatorio Federmetano – scelgono di passare a mezzi alimentati a metano, e, dove possibile, a biometano. Questo perché hanno effettivamente riscontrato che l’uso di metano riduce le emissioni di sostanze nocive, rende i mezzi più silenziosi e contribuisce a ottenere importanti risparmi nella spesa per il carburante”. L’Osservatorio incentiva inoltre un’adozione più diffusa anche nel nostro Paese, dove il prezzo di questo carburante è al centro di un trend in discesa. “Se questo avviene all’estero, dove la rete di distribuzione non è diffusa come in Italia, a maggior ragione può avvenire nel nostro Paese, in cui i distributori attivi di metano sono già più di 1.100, una quota che fa dell’Italia il primo paese europeo per presenza di distributori di metano” ricorda infine Dante Natali.

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