Al 30 aprile 2025, secondo i dati di Anfia, il mercato dell’autobus italiano ha fatto registrare 1.382 immatricolazioni sopra le 8 tonnellate, il 15,1% in meno rispetto ai primi quattro mesi del 2024, quando se ne contarono 1.627. Nel mese che apre il secondo trimestre dell’anno, si conferma, o meglio, peggiora il trend negativo registrato nel Q1.

Urbani, extraurbani, turistici e scuolabus

Venendo alla composizione delle targhe registrate per segmento, quello più massiccio è il Classe I, con 509 immatricolazioni (+8,1% sulle 471 del medesimo periodo 2024), pari a una quota del 36,8%; in sofferenza il Classe II, che perde il 49,4%, passando da 828 unità a 419, per uno share del 30,3%. Il Classe III, invece, continua il suo ottimo periodo: + 40,8%, da 319 a 449, e quota del 32,5%. Ai turistici si aggiungono 5 scuolabus sopra le 8 ton di ptt.

Diesel, gas, ibrido, elettrico e idrogeno

Il 48% dell’immatricolato al 30 aprile è a gasolio, ma la motorizzazione diesel continua a vedere il proprio volume contrarsi: si passa infatti da 894 veicoli a 664, -25,7%. Alle sue spalle cresce il gas, con il metano Cng che mette a referto 358 targhe (erano 318, +12,6%), pari al 26% del totale. Si conta “curiosamente” un solo mezzo Lng. E prosegue anche la proliferazione di autobus elettrici, che sfiorano le 200 unità e si attestano a 196 immatricolazioni, +67,5% sulle 117 dello stesso periodo dell’anno passato, per un market share del 14,2%, che sale al 35% e rotti negli urbani (e scende al 4 negli extraurbani). Sono invece 6 gli autobus a celle a combustibile di idrogeno. Ultimo dato quello della trazione ibrida, in perdita: nei primi quattro mesi del 2025, si contano 157 macchine (-47,3% rispetto alle 298 del 2024) e quota dell’11,4%

La classifica dei costruttori

In cima alla graduatoria si staglia Iveco Bus con 402 immatricolazioni (29,1%), ma è da segnalare il sensibile calo rispetto ai dati 2024: al 30 aprile si contavano infatti 755 targhe e quota del 46,4%. In controtendenza, invece, Daimler Buses con 353 unità (297 Mercedes-Benz e 56 Setra) e market share del 25,6%. Terza posizione per Solaris, in grande spolvero: 145 targhe (+90,7%, erano 76) e quota del 10,5%. In ottima forma anche Scania con 111 (+11%) e quota dell’8% tondo-tondo. Quinta piazza per MAN, in sofferenza: il Leone si ferma a 80 pezzi (contando 27 coach Neoplan), 49 in meno, che significano uno share del 5,8%. In leggero calo Menarinibus, che passa dalle 68 targhe di gennaio-aprile 2024 alle 63 di gennaio-aprile 2025 e quota del 4,6%. Cresce invece Karsan (3% di market share), che tocca le 41 immatricolazioni, peraltro tutte elettriche. Bene anche Irizar (ricordiamo peraltro come nei dati Scania vengano conteggiati anche i coach Irizar su chassis del Grifone) con 38 colpi a referto e quota del 2,7%. Al 2% ecco Temsa con 28 unità (7 in meno però) e a chiudere la Top 10, con l’1,8%, Yutong con 25% (erano 12).

Poi, tutti gli altri: Otokar con 18 (1,3%), BYD con 14 (1), BMC e Isuzu con 13 (0,9), Bluebus con 10 (0,7), Ayats con 8 (0,6), Guleryuz con 7 (0,5), VDL con 6 (0,4), Rampini con 4 (0,3), Volvo e King Long con 1 (0,1)

Chi ha immatricolato più bus elettrici

Sempre interessante, poi, il dato sulle immatricolazioni a batteria: venendo dunque alla “sotto-classifica” relativa ai 196 autobus elettrici, si conferma la (nuova) leadership di Daimler Buses con 49 Mercedes-Benz, poi Karsan (41), Iveco (30), Yutong (25), BYD (14), Solaris (12), Bluebus (10), Menarinibus (10), Rampini (4) e MAN (1).

Mercato autobus Italia gennaio-aprile 2025: da Nord a Sud

La zona di Italia nella quale sono state registrate più targhe nei primi quattro mesi del 2025 è il Sud e le isole con 514 immatricolazioni (ma erano 709 nel 2024), poi il Nord con 454 (meglio il Nord-Ovest del Nord Est: 244 contro 210) e infine il Centro con 414 (erano 354).

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