Il parco autobus italiano adibito al servizio di tpl necessita una mano di bianco. Non è certo una novità: l’età media dei mezzi circolanti in Italia è alta e (anche) grazie alle risorse messe in campo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, regioni e città dello Stivale stanno lavorando per ammodernare le flotte. Con particolare attenzione verso le trazioni a zero emissioni, elettrico e idrogeno.

L’età media del parco autobus italiano

Secondo i dati raccolti dalla Motorizzazione Civile, al 31 dicembre 2021 l’età media dei veicoli assicurati del parco italiano è di 10,1 anni. Con un asterisco, il seguente: nei primi tre mesi del 2022 sono stati immatricolai e assicurati 559 nuovi autobus.

La regione con i veicoli più vecchi e dunque più inquinanti è il Molise, con un’età media di 16,3 anni. Tanti, troppi. Alle spalle ecco Basilicata (12,9), Calabria (12,3), Sardegna (12,1), Abruzzo (11,6), Marche (11,3), Veneto (11,2), Sicilia (11,1), Toscana (11,1), Umbria (10,7), Piemonte (10,3) ed Emilia-Romagna (10,0).

Sotto i dieci anni di età troviamo Liguria (9,5), Campania (9,1), Lombardia (9,1), Provincia Autonoma di Trento (9,0), Lazio (8,3), Valle d’Aosta (7,3), Provincia Autonoma di Bolzano (7,1) e Friuli-Venezia Giulia (7,0), che è dunque la più virtuosa, seppur per volume non certo così consistente e paragonabile a regioni come Lombardia e Lazio.

autobus diesel parco italiano tpl

Classe di inquinamento

Un terzo degli autobus sono Euro 6 e questa, tutto sommato, è una buona notizia: su un totale di 38.803 mezzi, 12.988 (il 33,4%) sono appunto Euro 6. Gli Euro 5 sono invece un quarto del totale: 9.605 (24,68%). Insomma, il 58,08% è a basse emissioni.

Sono appena 2.575, pari al 6,62% gli Euro 4, mentre un quarto (24,38% gli Euro 3 (9.488 unità). Un decimo del totale (10,01%) gli inquinanti Euro 2, che sono 3.895. Gli Euro 1 sono 203 (0,52%), mentre gli Euro 0 39 (0,1%), ma si tratta di autobus storici a uso turistico.

Gli autobus diesel nelle città metropolitane

Sono 19.518 i bus a motorizzazione diesel in servizio nelle città metropolitane d’Italia. Partendo dalla quota risibile degli Euro 0 ed Euro 1, rispettivamente pari a 23 e 46 unità (0,12% e 0,24%), arriviamo ai 7.115 Euro 6 (36,45%), passando per i 4.919 Euro 5 (25,2%), i 4.485 Euro 3 (22.98%), i 1.564 Euro 2 (8,01%), e i.366 Euro 4 (7%).

La città con il maggior numero di autobus diesel è Roma, con 4.317 mezzi: 2.026 Euro 6, 901 Euro 5, 279 Euro 4, 839 Euro 3, 254 Euro 2, 7 Euro 1 e 11 Euro 0. Alle spalle della Capitale c’è Milano, con un totale di 3.678 unità, così suddivise: 1.379 Euro 6, 1.296 Euro 5, 265 Euro 4, 591 Euro 3, 152 Euro 2, 3 Euro 2 e 1 Euro 0. Terzo gradino del podio per volumi Bari, forte di 1.718 veicoli diesel: 577 Euro 6, 396 Euro 5, 171 Euro 4, 376 Euro 3, 189 Euro 2, 7 Euro 1 e 2 Euro 0.

I bus a zero emissioni per regione

Al 31 marzo 2022, sono 535 gli autobus a zero emissioni (elettrici e a idrogeno) operanti nel Belpaese. A fare la voce del padrone è la Lombardia, con 192 esemplari, seguita dal Piemonte con 110. A grande distanza ecco il Veneto e la Liguria con 42, il Lazio con 30, la Toscana con 20, la Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano con 19, l’Abruzzo con 14, l’Umbria con 9, la Sardegna con 4, il Friuli-Venezia Giulia e le Marche con 2.

Le città metropolitane a zero emissioni

Per quanto concerne invece i veicoli a zero emissioni circolanti nelle città metropolitane, Milano è capofila con 177 autobus, dunque Torino con 103 e Genova con 37. Giù dal podio Venezia con 31, Roma con 27, Firenze con 20, Bologna con 17, Messina con 16, Cagliari con 4, Bari con 3 e Catania con 2.

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