“Per riuscire nella transizione verso un sistema di trasporto fossil-free, i biocarburanti sono fondamentali. Nel 2019, Scania ha aumentato del 46% le vendite di veicoli con alimentazioni alternative (6.631 veicoli). Esiste un grande potenziale per un uso più ampio dei biocarburanti, poiché tutti i veicoli Scania possono funzionare con biodiesel-HVO”.

Henrik Henriksson, Presidente e CEO di Scania Group, sottolinea il tema della transizione energetica attraverso l’impiego di veicoli pesanti alimentati a biocarburanti nel suo commento al rapporto di fine anno 2019 di Scania.

Non è un mistero che Scania stia sviluppando una forte attenzione per le applicazioni alimentate a gas. Alla fine del 2019 il Grifone ha consegnato le primissime unità di autobus alimentati ad Lng in Europa a Bologna (Italia). La nuova gamma di bus elettrici a batteria è stata presentata a Busworld 2019, con l’inizio della produzione di massa previsto per la seconda metà del 2020.

Per quanto riguarda l’Italia, “Nel 2019 abbiamo venduto 140 autobus” ha dichiarato Roberto Caldini, responsabile del reparto bus&coach di Italscania in occasione della conferenza stampa di fine anno tenutasi nel dicembre 2019, “è stato un anno in crescita per noi, il 2019, in controtendenza rispetto al mercato, condizionato dalla gara Consip che ha immesso sì tanti autobus in servizio ma a un prezzo e di una qualità non aderenti alle aspettative di un Paese come l’Italia “.

Scania, un 2019 di alti e bassi

Tornando alla prospettiva globale, il 2019 per il gruppo svedese è stato un anno di alti e bassi. Si è registrato un calo degli ordini, ma dall’altro lato le vendite nette sono aumentate dell’11% rispetto al 2018. I guadagni sono stati i più alti di sempre (tutti i dati del rapporto QUI).

Come afferma Henriksson, “Il totale degli ordini di camion, autobus e pullman è diminuito del 9 per cento nel 2019 rispetto al 2018. La domanda di autocarri in Europa ha subito un rallentamento nella seconda metà del 2019 a causa dell’indebolimento del ciclo economico. In America Latina, la ripresa del Brasile procede lentamente. In Europa e in Asia la domanda è influenzata dalle preoccupazioni politiche e commerciali. Per gli autobus e i pullman gli ordini sono diminuiti nella maggior parte delle regioni. Scania è riuscita a compensare in parte il calo della domanda in Medio Oriente. L’acquisizione di ordini nei motori è stata buona, nonostante i forti dati comparativi del 2018″.

Scania autobus e pullman sotto i riflettori

Mettendo sotto i riflettori il mercato degli autobus (che ovviamente è una piccola fetta del business Scania, dato che il gruppo nel 2019 si è assicurato ordini per 7.387 autobus e non meno di 81.352 camion), il rapporto sottolinea che “le prenotazioni di autobus e pullman nel 2019 sono scese rispetto all’anno precedente a 7.387 unità (8.706 nel 2018). In Europa, le prenotazioni sono diminuite e sono state pari a 443 (589 nel 2018) unità nel quarto trimestre. Le commesse sono diminuite soprattutto in Finlandia e Spagna, ma ciò è stato in parte compensato da una ripresa in Svezia. In America Latina gli ordini sono scese a 526 (885) unità rispetto al quarto trimestre del 2018. In Asia, rispetto al quarto trimestre del 2018, le commesse sono salite a 422 (215) autobus rispetto al quarto trimestre del 2018, soprattutto in relazione a Taiwan, in parte compensate da un calo in Israele. Gli ordini in Eurasia sono diminuiti rispetto al periodo precedente e sono state pari a 1 (4) unità. Le prenotazioni in Africa e Oceania sono scese a 103 (528) autobus e pullman”.

Scania tra biocarburante ed elettrificazione

La transizione verso carburanti meno inquinanti è una questione fondamentale. “I biocarburanti sono disponibili in questo momento, mentre ci vuole tempo perché le nuove tecnologie abbiano un impatto sulla riduzione delle emissioni di carbonio – continua l’amministratore delegato di Scania -. Parallelamente all’aumento dell’uso dei biocarburanti, Scania deve investire in nuove tecnologie e infrastrutture per un graduale passaggio all’elettrificazione“.

Henriksson sottolinea che “Nell’elettrificazione dei veicoli pesanti non ci sono ancora soluzioni definitive, ma Scania sta sviluppando diverse tecnologie, spesso con i clienti”.

E per quanto riguarda il Coronavirus (il 18 marzo il gruppo ha annunciato la chiusura della maggior parte degli impianti europei a partire dal 25 marzo per due settimane a causa della carenza di componenti)? “L’impatto completo su Scania dovuto allo scoppio del Coronavirus non è attualmente prevedibile, data l’incertezza della situazione – sottolinea Henriksson -. Seguiamo gli sviluppi giorno per giorno e manteniamo un dialogo serrato con i nostri clienti, fornitori, rappresentanti sindacali e altri partner”.

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