Amt incorpora Atp, ma nel frattempo l’azienda comunale di Genova fa parlare di sé per i guasti che tengono fermi in deposito il 10 per cento degli autobus. È notizia recente la fusione tra le due società, avvenuta su impulso della giunta Bucci e ratificata dal consiglio comunale. Ahimé, è altrettanto recente la protesta del sindacato Filt Cgil sui mezzi rotti. E il 13 novembre un autobus è andato a fuoco nella rimessa delle Gavette.

Una fusione voluta dal municipio

Per la funsione di Amt ed Atp manca soltanto la ratifica in consiglio metropolitano, che avverrà entro fine mese. Il grosso, tuttavia, è fatto. Lo si legge sulla Repubblica: «Il Consiglio comunale di Genova ha approvato  la delibera della Giunta Bucci che da il via libera alla fusione dell’azienda di trasporto pubblico provinciale Atp in quella comunale Amt. Sono stati 29 i voti a favore (centrodestra, M5S e Chiamami Genova), 9 gli astenuti (Ps e Lista Crivello), e un presente non votante, il consigliere Ps, Stefano Bernini». L’intero bacino del capoluogo ligure sarà quindi in mano a un’unica società. Negli incontri preparativi alla stesura della delibera, riporta sempre il quotidiano, i sindacati hanno chiesto e ottenuto che prima del voto fossero messi per iscritto alcuni impegni delle istituzioni: assegnazione diretta senza gara del servizio di tpl e salvaguardia dei livelli occupazionali. Fra i punti anche il superamento dell’attuale assetto societario che, tradotto, significa l’estromissione di Autoguidovie da Atp esercizio.

Ma Atp perde pezzi

Nel frattempo i sindacati dichiarano guerra. Sono infatti cinquanta gli autobus guasti da quando è entrato in vigore l’orario invernale. Rappresentano il 10 per cento dei 550 mezzi che ogni giorno escono dalle rimesse. «Rispetto al passato la situazione è migliore – afferma Andrea Gamba della Filt Cgil –: le macchine in settimana escono, ma siamo al limite. Cornigliano è in una condizione di emergenza perché le grandi lavorazioni, il cambio dei motori, le revisioni, sono state esternalizzate. C’è una cronica mancanza di pezzi di ricambio che ordiniamo per i lavoretti più urgenti. Inoltre, le ditte esterne spesso impiegano molto tempo per le riparazioni».

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