Genova, l’amministratore delegato di Fs Renato Mazzoncini entra in gamba tesa sull’affidamento in house del tpl ad Amt. «Credo che la scelta più opportuna sarebbe mandare il servizio a gara, chiedendo ai partecipanti il rinnovo della flotta. Soltanto così Genova avrebbe la qualità del servizio che merita»: queste le parole affidate da Mazzoncini a un’intervista al Secolo XIX.

autobus genova amt

Fs: servono le gare

La dichiarazione del vertice di Fs è senza peli sulla lingua, e chiaramente tutt’altro che disinteressata: il piano industriale di Fs (ribattezzato “assalto alla gomma”), che prevede di coprire il 25 per cento di quota tpl entro il 2025, si basa su un presupposto fondamentale, quello che venga rispettata la scadenza del 2019 come termine del periodo transitorio dal Regolamento Europeo 1370 per fare le gare in Italia. Ma a Genova cos’è successo? È presto detto: il consiglio comunale ha votato il mantenimento in house del contratto di servizio. Certo, il piano richiederà ingenti investimenti (quantificati nell’ordine di 50 milioni), ma per ora sono state scongiurate le prospettive che vedevano Amt sulla via di una partnership con un soggetto privato per partecipare alla gara.

Fs interessata al tpl di Genova

«Sono convinto che il Comune di Genova non dovrebbe mantenere in house Amt – ecco l’intervento di Mazzoncini al Secolo XIX -. Credo invece che la scelta più opportuna sarebbe mandare il servizio a gara, chiedendo ai partecipanti il rinnovo della flotta. Soltanto cos ì Genova avrebbe la qualità del servizio che merita». Il numero 1 di Fs prosegue: «Una gara per i bus ci interesserebbe. Come siamo pronti per candidarci come gestori della rete della metropolitana, prolungata a San Martino». E ancora: «In caso si prosegua con l’in house, credo sia molto probabile che intervenga l’Antitrust, come accaduto a Roma. D’altra parte il quadro della gomma è diverso: le norme europee dicono che a dicembre del 2019 scade il periodo transitorio e bisogna andare a gara». E infatti l’ipotesi del ricorso è aperta, ma non è ancora detto: «Prima bisogna studiare le carte».

Genova, per Fs è una realtà in sofferenza

Sui motivi che spingono l’ad di Fs a puntare gli occhi sul capoluogo ligure Mazzoncini va giù netto: «Perché è tra le realtà più in sofferenza: sia sotto il profilo della qualità, sia per gli investimenti sul parco mezzi sia per i conti aziendali. Il servizio su gomma è il primo e ultimo miglio del nostro progetto di mobilità. E in situazioni di questo tipo siamo disposti a impegnarci. Perché se vendiamo un viaggio integrato siamo in qualche misura responsabili, agli occhi degli utenti, se poi il bus non c’è».

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