Flixbus. Il Milleproroghe ha incassato la fiducia alla Camera, ma il Governo si è impegnato a stralciare la norma al primo provvedimento utile. Nel frattempo infuriano le polemiche. Oggi, mentre in parlamento si terrà il voto definitivo, si terrà il consiglio direttivo di Anav, che si prospetta quantomeno infuocato. Del resto, come emerso in passato, all’interno dell’associazione le opinioni sono variegate e non tutti condividono gli indirizzi critici verso Flixbus presi dal presidente Giuseppe Vinella. Anzi. In molti, per finire, han subito visto nel provvedimento un regalo a Busitalia

Il decreto anti-Flixbus

Ricapitoliamo. Il decreto Milleproroghe approvato settimana scorsa in Senato contiene un breve emendamento che sancisce come solo gli «operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada» possano effettuare il servizio su scala interregionale. Un passaggio che, di fatto, mette fuori legge Flixbus, che opera attraverso una piattaforma web e si occupa di marketing e logistica, mentre il servizio è a carico di imprese partner che operano sul territorio. Diverse delle quali sono iscritte ad Anav. Mentre il presidente Vinella ha esultato («Siamo lieti che Governo e Parlamento abbiano manifestato la giusta sensibilità rispetto a un tema così importante, non solo per la nostra categoria ma soprattutto per la serenità degli utenti dei servizi di trasporto a lunga percorrenza, con garanzia di una sempre più ampia qualità, efficacia e sicurezza del trasporto con autobus), pare che tanti, nell’organizzazione, non abbiano affatto gradito. E da più parti, per esempio dalle colonne di “Repubblica”, è stata sottolineata la comune provenienza pugliese di Vinella e dei firmatari dell’emendamento incriminato: i senatori del gruppo Conservatori e riformisti Lucio Tarquinio, Francesco Bruni, Luigi D’Ambrosio Lettieri e Luigi Perrone, ex parlamentari di Forza Italia usciti al seguito del pugliese Raffaele Fitto.

Ma il Governo fa dietrofront

Tuttavia, scrive “La Stampa”, insieme alla fiducia, la Camera ha accolto tre ordini del giorno presentati da Boccadutri, Mazziotti e Capezzone, che impegnano «ad adottare ogni atto normativo utile, per rimuovere ogni ostacolo alla piena attività di soggetti già attivi sul mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale». Entro poche settimane, secondo le previsioni, si porrà rimedio alla norma, garantendo così via libera a Flixbus.

La reazione di Andrea Incondi di Flixbus

Prima che da Roma arrivasse la promossa di marcia indietro, non si era fatta attendere la risposta del gigante verde fluo. Il decreto «tenta di cambiare improvvisamente e arbitrariamente​ i criteri necessari per svolgere i servizi di trasporto di linea mediante autobus​, con grave violazione del principio di certezza del diritto», ha affermato Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia. «È gravissimo che, caso unico caso in Europa, si cerchi di cambiare in corsa​ le regole del gioco, forzando​ peraltro​ oltre i limiti della legittimità la natura stessa del Milleproroghe​, provvedimento che ha il solo fine di prorogare i termini in scadenza e non di modificare norme sostanziali».

 

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