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Le grandi gare di Atac e Cotral, il successo dell’Uitp di Milano e lo sbarco sullo Stivale del Gruppo Megabus rappresentano i grandi temi di questo 2015 arrivato al giro di boa. Insomma, il tema del trasporto collettivo su gomma ritorna ad essere protagonista anche se le criticità permangono e i finanziamenti continuano a mancare. Ma andiamo per ordine.

Come accennato in apertura l’azienda di Roma, Atac appunto, e quella della Regione Lazio (Cotral) hanno da poco indetto le gare per il rinnovo delle rispettive flotte. Nel particolare Atac ha optato per un accordo quadro da 700 autobus urbani mentre Cotral ha messo nero su bianco l’intenzione di acquistare poco più di 450 mezzi (tutti interurbani di cui un centinaio a due piani). Come sappiamo le due aziende, usando un eufemismo, non godono di una salute di ferro e le tipologie di gara non sembrano andare nella direzione di una apertura del mercato. Come di consuetudine, infatti, i lotti sono grandi, il leasing di Atac sembra fare selezione all’ingresso e il full service scelto da Cotral chiude le maglie di un mercato nervoso e in continua mutazione. Le attenzioni di alcune multinazionali, inoltre, sono puntate sugli indici di insolvibilità delle due aziende e, perché no, sull’effettiva possibilità che entrambe le gare vadano ad assegnazione (Cotral docet).

Intanto il mondo è venuto a trovarci. All’Uitp di Milano (8 -10 giugno 2015), infatti, si sono dati appuntamento i maggiori esperti del settore e le principali aziende impegnate nel segmento del trasporto pubblico. Per tre giorni si è parlato molto dell’importanza delle nuove tecnologie capaci, secondo i più, di aumentare la domanda di tpl che, secondo quanto dichiarato dal segretario generale di Uitp, Alain Flausch, dovrà raddoppiare entro il 2050. Una bella sfida per un Paese come l’Italia dove mancano una strategia, i finanziamenti (dove sono, per esempio, i 700 milioni di euro per il rinnovo del parco circolante?) e dove da anni si attende una riforma organica del settore. In tutta questa incertezza, però, alcuni gruppi stranieri guardano con crescente appetito all’Italia. Se avete un computer, bazzicate ogni tanto sui social vi sarete sicuramente imbattuti sulla notizia di Megabus che con una operazione ‘muscolare’ è sbarcata nel nostro Paese. Flixbus, intanto, si è radicata da tempo e la stessa Arriva si è detta interessata ad entrare nel segmento della ‘linea a lungo raggio’. Insomma il mercato si muove, cambia, si trasforma. Si creano nuove possibilità che qualcuno già però chiama minacce.

Roberto Sommariva

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