Non c’è solo l’onda della transizione energetica a travolgere il mondo del trasporto pubblico, ma anche quella – non meno grande – della transizione digitale. Già, perché le realtà del tpl italiano (e straniero) devono compiere anche un passo tanto delicato quanto necessario dal punto di vista tecnologico. L’innovazione porta sul mercato dell’autobus opportunità che devono essere colte dagli operatori, che però spesso e volentieri necessitano di essere accompagnati, passo dopo passo, in questo cammino verso la digitalizzazione.

Come software, intelligenza artificiale e algoritmi possono imprimere una spinta, non solo al trasporto pubblico ma, in maniera ben più larga, alle scelte di mobilità dei passeggeri, nelle aree metropolitane ma non solo? Gli ultimi tempi hanno proiettato l’acronimo MaaS al centro della scena, complice la rivoluzione digitale e gli investimenti in essere. Facile parlare di MaaS, più difficile definirla, tracciarne i contorni, indagarne la complessità.

È esattamente quanto ci siamo promessi di fare nell’ambito della terza tappa del Mobility Innovation Tour 2022 andata in onda giovedì 5 maggio, la prima con ospiti in presenza dal lontano 6 dicembre 2019. Abbiamo avuto il piacere di ospitare Gabriele Grea, docente di Urban mobility management presso l’Univeristà Bocconi di Milano, al quale è stata affidata l’introduzione dalla mattinata di lavori per inquadrare i contorni di questa metamorfosi in atto. QUI LE SLIDE

Dunque, a seguire, ecco una tavola rotonda che ha messo a confronto industria e operatori: nello specifico sono intervenuti Paolo Marchetti, Commercial, Strategy, Innovation and Sustainability Director in Atm Milano; Felice Mondo, Business development e Sales manager in Anm Napoli; Stefania Di Serio, Director of Strategy and Innovation Seamless Mobility di Almaviva; Alessandro Sosi, Coo di OpenMove; e Alessandro Petri, Service Manager Italia in Iveco Bus.

La parola agli attori

Marchetti ha spiegato come Atm debba fare fronte ai cambiamenti degli schemi della domanda (e la pandemia ne è stata una formidabile causa), trovandosi a raccogliere la sfida del cambio di strategia e di come, per vincerla, sia necessario cavalcare la tecnologia e l’innovazione, a partire dalla potenza di fuoco del MaaS destinato a ridisegnare il futuro della mobilità meneghina.

Dal capoluogo lombardo a quello campano, in prima linea, insieme a Roma, nel progetto MaaS for Italy finanziato coi fondi del Pnrr. Mondo ha dato i riferimenti della roadmpa di Anm Napoli, ricordando come la città primeggi in Italia per quanto concerne l’integrazione tariffaria, con ben 16 operatori e 5 milioni di utenti abbracciati da un unico sistema tariffario. 

Parola dunque a un big come Almaviva, colosso dell’innovazione digitale, che per bocca di Di Serio ha raccontato le principali criticità e opportunità nella realizzazione di sistemi MaaS (una delle svariate branche di attività aziendali), per un fornitore di tecnologia, ponendo l’accento sugli aspetti legislativi e normativi.

Dunque OpenMove. Sosi ha sottolineato ancora una volta un concetto assai importante per comprendere appieno il MaaS: il Mobility as a Service non un’applicazione, ma allo stesso tempo non basta neanche una piattaforma di ticketing per poter parlare di MaaS con cognizione di causa.

Infine, non in ordine di importanza, ma uscendo per un attimo dal perimentro del MaaS pur rimanendo fedeli a un filo conduttore rappresentato dall’uso di dati, digitale e e connettività nel tpl, la presenza di un costruttore come Iveco, ovviamente coinvolto dalla rivoluzione digitale. Petri ha confermato come la connettività e la diagnostica siano tra i grandi filoni resi possibili da infrastrutture digitali sempre più avanzate, tanto che Iveco stessa ha recentemente lanciato un servizio ad hoc, Iveco On. Le sfide legate all’elettrificazione delle flotte, in questo senso, vengono facilitate grazie all’utilizzo dei più moderni software.

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