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Cotral prova a invertire la rotta e a risalire la china, partendo innanzitutto dal taglio agli sprechi. È quantomeno quello che stanno cercando di fare i nuovi vertici, il presidente Amalia Colaceci e l’amministratore delegato Arrigo Emilio Giana, insediatisi nel 2014. Si parte innanzitutto dal licenziamento di sei dirigenti, assunti negli scorsi anni per chiamata diretta e quindi contro le norme dettate dalla Legge Brunetta che impone l’assunzione tramite concorso per le aziende che offrono servizi di pubblica utilità. «Un’irregolarità che andava sanata» spiega l’azienda di trasporto pubblico laziale che potrà ora liberare 400 mila euro dal bilancio. A tanto infatti ammontava il peso delle retribuzioni dei sei funzionari sulle casse di Cotral, al servizio nell’area commerciale, ufficio legale, manutenzione e acquisti e servizio informativo. L’azienda di TPL ha inoltre annunciato che sarà pubblicato un nuovo bando per riempire le posizioni vacanti che saranno rimpiazzate da soli tre nuovi manager. Il nuovo piano industriale prevede inoltre la lotta all’assenteismo e il congelamento dei premi di produttività. La vera boccata d’ossigeno arriverà però solo con l’introduzione dei nuovi mezzi, il cui acquisto è ancora fermo per via dei ricorsi pendenti al Tar.

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