Agens, Anav e Asstra, insieme, in coro, (ri)lanciano l’allarme sul costo elevanti dei carbutanti, l’inflazione elevata e la bassa domanda di mobilità, invocando interventi concreti.

La nuova impennata dei prezzi dei carburanti, insieme con la permanenza di una elevata inflazione di fondo e con il lento recupero della domanda e dei ricavi da traffico rispetto ai livelli pre-Covid, richiamano l’urgenza di adottare misure adeguate ad assicurare la sostenibilità economico-finanziaria del settore del trasporto pubblico regionale e locale.

Agens, Anav e Asstra hanno espresso in Senato la forte preoccupazione per la tenuta del sistema industriale del tpl in sede di audizione sui contenuti del recente decreto-legge “Asset”. É stata ribadita l’urgenza di misure finanziarie per riportare il settore in equilibrio, salvaguardare la continuità delle imprese nel lungo periodo e quindi del servizio di tpl in quanto servizio pubblico essenziale.

Quale futuro per il tpl?

Per dare una prospettiva di crescita al sistema del tpl, come leva determinante per la sostenibilità ambientale e la lotta al cambiamento climatico, occorre in primo luogo mettere in campo risorse strutturali e adeguate di finanziamento di parte corrente. La proposta avanzata dalle Associazioni è quella di rivalutare annualmente la dotazione del Fondo nazionale TPL secondo un meccanismo automatico parametrato sull’inflazione, destinando le risorse incrementali alla rivalutazione dei corrispettivi di servizio, anche per garantire una naturale dinamica delle relazioni industriali a livello nazionale e consentire il rinnovo del ccnl in scadenza a fine anno. Misure analoghe occorrono per garantire l’adeguato finanziamento nel tempo dei servizi nelle Regioni a statuto speciale, che non partecipano al Fondo nazionale.

Urge, inoltre, recuperare ulteriori risorse per la compensazione dei mancati ricavi tariffari nel periodo 1° gennaio 2021-31 marzo 2022 e adottare misure di sostegno per l’anno corrente in cui le imprese continuano a registrare perdite di passeggeri e di ricavi tariffari stimabili nell’ordine del 12% e scontano prezzi di carburanti ed energia che permangono decisamente più elevati rispetto ai livelli del 2021.

Le Associazioni del tpl lamentano anche gravi ritardi nei processi di erogazione alle imprese di risorse già stanziate per indisponibilità di cassa. Risorse importanti sottratte al sistema che aggravano la crisi di liquidità e l’esposizione finanziaria delle imprese nella fase attuale di forte rialzo dei tassi di interesse.

QUI IL DOCUMENTO DI SINTESI PRESENTATO A PALAZZO MADAMA

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