Siena – Si è aperto l’11° convegno nazionale di Asstra, l’associazione che rappresenta le aziende di trasporto pubblico. Il neo presidente, Massimo Roncucci, ha puntato il dito sulle criticità del settore. Su tutti la mancata attuazione delle regole (alias l’eccessiva proliferazione normativa), la confusione tra “liberalizzazione” e “privatizzazione” (il vero rischio è di passare da un monopolio pubblico a monopolio privato), il ritardo dei pagamenti, l’evasione tariffaria e la frammentarietà delle aziende (più di 1.000 imprese di cui il 50 per cento con meno di 5 dipendenti!). Ma non solo. Il vero tarlo, forse messo in sordina, è il “nodo ferroviario”. Soprattutto in un momento in cui Toscana e Friuli hanno indetto le gare per l’assegnazione dei servizi (ferro e gomma). In pole position, ça va sans dire, c’è Fs insieme alla controllata BusItalia. Azienda, quest’ultima, che insieme a ‘colossi’ come Atm Milano e Atac Roma, non è associata Asstra. Una spina nel fianco per un’associazione che non ha nessuna intenzione di fare la spettatrice di un mercato in grande movimento.

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