Rinviato il cambio al vertice per mancanza del numero legale, Bruno Rota resta al timone. I dati del 2016 parlano di un utile record di 40 milioni. Avrebbe dovuto svolgersi ieri sera l’assemblea del ricambio nel cda della municipalizzata del trasporto pubblico di Milano. Peccato che tre membri su cinque del collegio sindacale, tra cui proprio Rota, in piena rotta di collisione con l’amministrazione, non si siano presentati.

La fine della parabola di Rota

Per la nomina bisognerà attendere 48 ore. I nomi ci sono già, usciti dal bando pubblicato dal Comune a febbraio. Sono Oliviero Baccelli, Fabrizio Barbieri, Luca Bianchi, Clara De Braud ed Elisabetta Pistis. Rota non potrà rimanere al vertice: ha alle spalle due mandati, non può correre per il terzo. La fine della sua parabola alla guida di Atm è accompagnata dagli strascichi polemici relativi alla nota vicenda M5: Rota avrebbe voluto che il Comune esercitasse la prelazione sulle quote vendute da Astaldi e fermasse così l’ingresso di Fs nella lilla, il sindaco Beppe Sala ha preferito il non intervento.

2016, annata record per Atm

Intanto sono stati illustrati i dati della gestione 2016 di Atm. L’annata si è chiusa con un utile record di 38,8 milioni di euro e una posizione finanziaria netta attiva per 250 milioni. I numeri mostrano una significativa crescita: l’utile dell’anno precedente era stato di 25,8 milioni (un aumento del 50 per cento). I motivi del miglioramento? «L’attento controllo della struttura complessiva di costo», afferma una nota dell’azienda, che ha consentito di ottenere una diminuzione dei costi operativi superiore in proporzione alla contrazione dei ricavi, in quanto i proventi non usuali legati al semestre Expo sono stati compensati con crescita del fatturato ma non di pari importo. I costi operativi risultano pari a 832,7 milioni. Il margine operativo lordo (Mol), pari a 164 milioni di euro, rimane sostanzialmente invariato (+0,4%).

Tutte le partecipate di Atm in positivo

Le società del gruppo Atm hanno contribuito al risultato positivo: tutte le partecipate hanno ormai raggiunto una consolidata situazione di equilibrio economico, superando la critica situazione di pochi anni fa. In particolare, un importante contribuito deriva dalla performance della partecipata danese Metro Service A/S, che all’inizio del 2016 si è aggiudicata la gestione delle due nuove linee della metropolitana di Copenaghen. I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro dell’azienda, presto alle prese con le complesse dinamiche della gara di servizio.

 

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