“Lo Studio Mediobanca sulle società partecipate dagli Enti locali del 2018 mostra luci e ombre delle imprese pubbliche. Più luci che ombre, a meno di voler trovare a tutti i costi la brutta notizia anche quando la ripresa c’è e si vede, specialmente per le partecipate del  trasporto pubblico locale” Questo il commento dell’Asstra, a proposito dell’andamento delle imprese partecipate che gestiscono il trasporto pubblico locale del Paese analizzato nello studio di Mediobanca.

Asstra

Un settore in piena ripresa

“I  16,3 mld di risorse pubbliche che le imprese assorbirebbero dallo Stato, come annota Mediobanca – prosegue Asstra -, non sono sussidi pubblici  a fondo perduto ma corrispettivi dei contratti di servizio che le Amministrazioni pagano agli operatori del TPL a fronte di obblighi di servizio pubblico per far funzionare i mezzi pubblici come un servizio universale da assicurare a tutti i cittadini in qualsiasi condizione, senza far esplodere il costo dei biglietti.  Il sistema funziona così strutturalmente e in ogni angolo del mondo”. Con questa precisazione, si legge nella nota diramata dall’associazione di categoria, c’è corrispondenza tra i dati raccolti da Mediobanca, e quelli pubblicati di recente nella ricerca realizzata da Intesa Sanpaolo, la Fondazione dell’ANCI e Asstra che fotografa lo stato economico e finanziario delle imprese del settore trasporti pubblici locali. Un settore in chiara ripresa nonostante la crisi economica degli ultimi anni, come mostrano i dati riportati nella nota:

  • La performance economico, finanziaria ed industriale del comparto del trasporto pubblico locale risulta in progressivo miglioramento negli ultimi anni.
  • L’analisi di bilancio di un campione di aziende rappresentativo del settore evidenzia un generalizzato consolidamento dei margini, dei risultati e della redditività tra il 2009 e il 2016:
  • il margine operativo lordo passa da 5,4% a 8,1% a livello mediano;
  • il risultato netto nel 2016 è pari a 1,4%, mentre nel 2009 era pari a 0,1% sul valore della produzione a livello mediano;
  • il ROE mediano passa da 0,4% a 2,3%;
  • il ROI a livello mediano migliora passando da -1,7% a -0,1%.

I risultati conseguiti, prosegue Asstra, sono legati, da un lato, alla capacità di ottimizzare i processi produttivi e di migliorare la performance industriale delle aziende, dall’altro, al blocco del turnover e alla rivisitazione della contrattazione di secondo livello, che hanno consentito di ridurre in modo significativo la principale componente del conto economico delle aziende, il costo del lavoro

E le aziende partecipate?

Le società di trasporto pubblico locale partecipate da almeno un’amministrazione pubblica (Stato, Regioni ed Enti Locali), sia direttamente che indirettamente, sono 114, a queste si aggiungono 44 società partecipate, che svolgono servizi collegati al TPL (Agenzie, holding, società patrimoniali, etc). Rappresentano, prosegue la nota Asstra, l’11,2% delle complessive 1.020 società che producono servizi di TPL. ). Negli ultimi nove anni (2010-2018), il numero delle società partecipate è sceso da 160 a 114 (-28,7%).
Negli ultimi cinque anni (2012-2016) sono diminuiti i costi operativi per km (-1,89%) . Nel 2016,  l’87% delle società partecipate di TPL chiude con il bilancio in utile, con un miglioramento netto tenuto conto che  nel 2009 solo il 54% delle aziende chiudeva il bilancio in attivo.
Il confronto 2015-2016 mostra un aumento del numero dei passeggeri trasportati  sul territorio nazionale (+1,3%), mentre diminuiscono i chilometri percorsi (-1,6%) e si riducono sia il numero dei mezzi  di trasporto (-1,6%) che la forza lavoro(-1,1% degli addetti).

I comuni nelle società di tpl

Dall’analisi condotta sulle partecipazioni comunali nelle società operanti nel settore del trasporto pubblico locale risulta che nel 2015 i comuni italiani detengono 3.311 partecipazioni in 94 società. Il fenomeno sembra essere maggiormente rilevante nelle realtà del nord e del centro del paese. Si registra la prevalenza delle partecipazioni indirette (circa 4,2 volte in più rispetto a quelle dirette). I comuni che partecipano in una o più delle società di trasporto analizzate sono 1.761. Da un primo confronto tra i dati sulle partecipazioni comunali e sulle modalità di affidamento del servizio TPL da parte dei comuni emerge che solo il 6% dei comuni partecipanti è anche il committente del servizio, e soltanto 37 su 94 società di trasporto sono affidatarie del servizio da parte dei comuni. Dall’analisi economico-patrimoniale (condotta sulle 89 società per le quali si dispone dei dati di bilancio 2016) risulta che nel settore sono occupati 47.093 dipendenti. Il costo medio del personale (45.891 euro) è inferiore a quello registrato per il complesso delle partecipate (53.910 euro), mentre l’incidenza del costo lavoro sul valore di produzione è pari a circa il 48%,. Oltre l’80% delle partecipate comunali è in utile (72 società su 89).  Nonostante le aziende con un risultato economico positivo siano un numero sensibilmente più alto rispetto a quelle in perdita, esse registrano un utile complessivo pari a soltanto 112,3 milioni di euro, mentre le poche società in rosso conseguono una perdita che si attesta, nel 2016, ad oltre 221 milioni di euro. Il ROE è positivo per l’86,4% delle partecipate comunali nel TPL.

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