Non solo Atac: anche Anm, l’azienda di trasporto pubblico di Napoli, si appresta a ricorrere al concordato preventivo per salvare il salvabile. Sono 60 milioni gli euro di debito accumulati da Anm coi fornitori. La decisione verrà presa in questi giorni dall’assemblea dei soci.

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Anm “insegue” Atac

Anm è già da tempo al centro del fuoco incrociato dei creditori, col rischio di azioni revocatorie e azioni civili esecutive. E per l’anno in corso il pareggio di bilancio è un vero e proprio miraggio. A pesare, come detto in apertura, sono ben 60 milioni di debiti. Bruscoletti rispetto agli 1,3 miliardi di debiti accumulati da Atac, ma pur sempre cifre consistenti. Secondo “Il Mattino”, Anm si starebbe quindi preparando a inserirsi nel solco aperto dalla municipalizzata romana, alle prese con un ricetta di risanamento a suon di rinnovo della flotta e di aumento del monte ore dei lavoratori. La decisione spetterà all’assemblea dei soci convocata in questi giorni.

Anm, concordato preventivo per salvare il salvabile

La procedura di concordato preventivo ha l’obiettivo di salvare l’azienda dal fallimento. A patto che il tribunale ammetta la domanda: da quel momento le attività dell’impresa vengono sottoposte  alla vigilanza di un commissario giudiziale nominato dal Tribunale Fallimentare, che si occupa di seguire passo passo le operazioni del saldo dei debiti.

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