Focus sulle vacanze di gruppo su gomma all’International Bus Expo, l’unico marketplace del settore autobus in Italia in corso a Rimini Fiera nelle giornate di TTG Incontri. È stata infatti presentata l’indagine su Trasporto turistico e noleggio autobus con conducente: le prospettive di sviluppo, commissionato da Anav/Confindustria al Centro di ricerca Hermes di Torino e alla Facoltà di Economia del Piemonte Orientale, e illustrato nel corso del convegno omonimo promosso dall’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori in collaborazione con il Comitato delle Associazioni delle Imprese private esercenti il trasporto di persone su strada.
Complessivamente oggi in Italia il turismo in bus coinvolge 3.690 imprese, per un totale di 26.598 autobus turistici a cui si aggiungono anche 3.182 scuolabus. Il numero di addetti è di 24 mila persone, di cui 22 mila conducenti. In totale ogni anno gli autobus turistici italiani percorrono 1 milione  200 mila chilometri. Il fatturato annuo è di circa 2 miliardi di euro, lo 0,1% del PIL nazionale. La distribuzione territoriale delle aziende vede la maggior concentrazione al Sud e nelle Isole (41%), seguita dal Settentrione (37%) e dal Centro (22%). Le aziende sono generalmente di piccole e medie dimensioni con una media nazionale di 7,2 autobus ciascuna. La maggior concentrazione regionale di mezzi è della Campania, poi vengono la Lombardia, il Veneto e il Lazio. Uno dei talloni d’achille è rappresentato dall’anzianità dei mezzi che è in media di 11,8 anni (13,4 al Sud, 11,4 al Centro e 10,5 al Nord) una delle più elevate d’Europa. La Valle d’Aosta è la regione con il parco più recente mentre ai primi posti per vetustà si trovano rispettivamente Campania, Calabria e Puglia.
L’attività prevalente delle aziende del settore è nel turismo (67%) con una sensibile crescita dei servizi collegati alle crociere. Nel 2011 le aziende dell’autotrasporto di persone hanno segnalato in genere una domanda in calo o stabile, tranne che per la domanda turistica che ha tenuto e, nel caso di circa il 20% delle imprese, è addirittura aumentato. Più della metà della domanda si concentra nel periodo primaverile grazie alla forte incidenza del turismo scolastico nonostante la contrazione dello scorso anno (-38%).
Gli autobus evitano che la gente se ne vada in giro in auto, sono quindi una scelta di mobilità efficace, efficiente e capillare – ha commentato il presidente Anav, Nicola Biscotti –. Questa ricerca certifica che il nostro settore non è per nulla marginale come qualcuno ha sempre sostenuto. Il dato sull’anzianità dei mezzi non è affatto edificante e testimonia il malessere della categoria. Gli autobus possono dare molto al turismo e all’economia ma servono misure per lo sviluppo ben precise e sotto gli occhi di tutti: regole uniformi su tutto il territorio nazionale come indicato dal nuovo quadro comunitario; riconoscimento dello status di imprese turistiche alle aziende di noleggio autobus con conducente; abbattimento del carico fiscale dovuto all’Irap escludendo, anche parzialmente, il costo del lavoro dalla base imponibile. E soprattutto riduzione delle accise sul gasolio, che in Italia sono al secondo posto in Europa, e l’abolizione o la riduzione dei ticket bus: in base alla normativa vigente, i Comuni potrebbero sostituire con la tassa di soggiorno mentre tutti applicano entrambe tassando due volte i turisti. Non abbiamo più intenzione di tacere su queste misure, arrivando, se necessario, anche ad aprire contenziosi con i Comuni”.

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