Non c’è mobilità sostenibile senza un forte sistema di tpl, un sistema di oltre 930 imprese che muove ogni giorno oltre 15 milioni di persone per un fatturato pari a 12 miliardi di euro l’anno. Il tema sarà al centro del XVII Convegno nazionale 2023 di Asstra che si svolgerà lunedì. Il Covid 19 e i nuovi servizi di trasporto richiesti, e nello stesso ambito, la convergenza tra transizione ecologica e digitalizzazione e, a seguito del conflitto ucraino, la crisi energetica e l’inflazione, richiedono interventi mirati per favorire la competitività del settore, la stabilità del quadro normativo e la certezza delle risorse economiche a disposizione.

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Le richieste di Asstra al centro del dibattito del XVII Convegno Nazionale 2023 per raggiungere gli obbiettivi sono: intervento normativo che elimini ogni disomogeneità del quadro regolatorio nazionale rispetto alla normativa comunitaria di settore contenuta nel Regolamento 1370/2007/CE; revisione del Testo unico delle società partecipate che vada verso una semplificazione e l’eliminazione di vincoli e limiti per le società partecipate non coerenti con i principi comunitari e con gli obiettivi di competitività e non discriminazione; revisione delle disposizioni nazionali sui servizi interregionali statali illegittime per incompatibilità con la disciplina comunitaria e nazionale sui servizi di trasporto pubblico locale.

Per quanto riguarda le risorse Asstra chiede meccanismi automatici di indicizzazione del Fondo Nazionale Trasporti; iniezione strutturale aggiuntiva di risorse in conto esercizio per supportare ed accompagnare gli ingenti e straordinari investimenti e finanziare i nuovi servizi di Tpl; accelerazione dei processi di pagamento; copertura integrale dei “mancati ricavi Covid-19” per il 2021 ed il 2022 ed interventi strutturali ed automatici per coprire i maggiori costi energetici; piena applicazione dei “costi standard” tenuto conto delle innovazioni tecnologiche, dei nuovi obiettivi programmatori e delle diverse dinamiche di costo; criteri di aggiornamento automatici delle tariffe nei contratti di servizio (cosiddetto ‘price cap’ regolato dall’Art) e maggiore flessibilità tariffaria a favore delle imprese; incentivi alla diffusione dei sistemi di bigliettazione elettronica e digitalizzazione dei pagamenti per rendere più attrattivo e innovativo il trasporto pubblico locale e arginare il crescente fenomeno dell’evasione tariffaria.

La terza area di intervento è quella dell’innovazione con una convergenza verso una transizione energetica sempre e comunque finalizzata all’acquisto di mezzi ad alimentazione alternativa, ma più adeguata gradualità, al fine di tener conto delle diverse realtà ed esigenze territoriali, della reale e tempestiva attuazione di investimenti necessari e conciliare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e sociali, con la sostenibilità economica delle imprese; neutralità della governance nella gestione dei sistemi digitali integrati (ad esempio Mobility-as-a-Service al fine di garantire equità di trattamento e non discriminazione degli operatori coinvolti, considerando la leva tariffaria quale fattore fondamentale per la competitività delle imprese.

Per le politiche aziendali, Asstra indica un incremento dei livelli di produttività del lavoro associato ad un sistema di relazioni industriali adeguato alle sfide del processo tecnologico; promozione, secondo logiche industriali e sulla base dei contesti di mercato, di sinergie tra imprese attraverso forme di aggregazione tra aziende per la realizzazione di obiettivi comuni (ad es. centralizzazione degli acquisti), produttivi (ad es. sinergie sulla flotta), organizzativi (ad es. personale di staff condiviso e circolarizzazione delle competenze).

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