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Scoppia lo scandalo sulla manutenzione degli autobus Cotral. Una cinquantina di persone, tra imprenditori e dipendenti dell’azienda di tpl laziale, risultano infatti iscritti nel registro degli indagati. L’accusa? Attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso. Il titolare di una società affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione dei bus è già in manette, incastrato dalle intercettazioni telefoniche.

Un grave pericolo per la sicurezza dei passeggeri Cotral

Il blitz dei finanzieri è scattato ieri mattina (16 gennaio). L’arrestato, insieme coi cinquanta indagati, avrebbero creato un sodalizio volto a truccare le manutenzioni dei mezzi delle linee regionali. Gli autobus risultavano riparati, i sodali incassavano i soldi per l’operazione ma, in realtà, i veicoli continuavano a operare il proprio servizio al di sotto degli standard di sicurezza, senza che nessuno avesse toccato nulla.

La denuncia è partita dai vertici di Cotral

Le indagini sono durate oltre due anni, e hanno mostrato «una reiterata e spudorata condotta fraudolenta realizzata da più società appaltatrici che hanno incassato somme per prestazioni mai eseguite». A far scattare l’inchiesta è stata una denuncia presentata dai vertici dell’azienda regionale di trasporto, suscitata dall’allarme dei funzionari di fronte ai guasti (tra cui incendi) a catena. Il motivo sarebbe, appunto, la mancata manutenzione (anche dell’impianto frenante o le parti meccaniche principali) da parte delle società affidatarie del servizio. Le forze dell’ordine hanno registrato riscontri su circa 1.400 veicoli, praticamente l’intera flotta Cotral.

Anche i cronotachigrafi nel mirino

Dalle indagini è emerso che anche anche i cronotachigrafi non venivano revisionati. L’impresa affidataria ne certificava falsamente la taratura. Nei confronti della società è stato disposto un sequestro di disponibilità finanziarie per 91mila euro, l’importo pagato da Cotral per il servizio non effettuato.

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