Conversione della filiera nazionale dell’autobus e rinnovo flotte in chiave green. L’ultima bozza del “Piano nazionale di ripresa e resilienza“, (il documento non è ancora definitivo) prevede due tipologie di interventi legati in maniera stringente al settore dell’autobus. Per quanto riguarda il rinnovo delle flotte, il Recovery Fund si propone di accelerare l’attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile.

recovery fund autobus

2mila bus elettrici nel Recovery Fund

All’articolo 3.3.2 della bozza aggiornata al 12 gennaio 2021 del Pnrr, dove sono vergate nero su bianco le misure che il governo intende implementare nell’ambito del Recovery Fund europeo, si legge: «Rinnovo flotta autobus a basso impatto ambientale. La misura viene attuata accelerando l’attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile e prevede il progressivo rinnovo degli autobus per il trasporto pubblico locale e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate. In particolare, è previsto l’acquisto entro il 2026 di 5.139 bus a basse emissioni: 2.730 veicoli alimentati da GNC o GNL, 2.051 veicoli a propulsione elettrica e 358 veicoli alimentati a idrogeno. La provincia autonoma di Bolzano ha presentato un progetto specifico per gli autobus a propulsione a idrogeno». 

Facendo il classico ‘conto della serva’, si tratterebbe di commissionare una media di 400 e-bus l’anno (considerando i cinque anni che vanno dal 2022 al 2026), pari al 40 per cento di quelle mille unità che, nel corso degli ultimi anni, hanno costituito la quota di urbani del mercato Italia. Un salto in avanti cospicuo rispetto al 5 per cento coperto dagli elettrici tanto nel 2019 quanto nel 2020 (parlando di immatricolato). 

Recovery fund e filiera dell’autobus

L’articolo 3.3.1 recita «Rafforzamento dell’industria dei trasporti green e delle relative filiere nazionali. L’investimento prevede diverse misure di supporto per le filiere produttive. Una prima misura prevede la stipula di 25/30 contratti di sviluppo per aziende della filiera nazionale autobus che permettano di implementare progetti di trasformazione industriale per servire l’incremento di domanda di autobus a basso impatto ambientale. (…). Una terza misura prevede l’attivazione di bandi, appalti pre-competitivi, sistemi di early adoption con soglie più basse rispetto alle attuali per incentivare le PMI alla riconversione verso nuove tecnologie (veicoli elettrici/ibridi, digitalizzazione, ecodesign, etc.), nuove produzioni ed estensione alle filiere automotive, autobus, nautica e per la mobilità marittima finalizzati al trasporto a basso impatto ambientale e smart».

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