A inizio 2025, Karsan allargherà la propria offerta entrando anche nel mercato dei Classe II elettrici. Nello stesso segmento, le ultime novità sono il lancio dell’Irizar i3 in versione BEV (configurazione Low Entry) e la presentazione del Mercedes eIntouro (dal 2026). L’Iveco Crossway LE Elec è attualmente in consegna in Sardegna, per Arst.

L’annuncio della novità non è stato dato ufficialmente dal marchio turco, ma arriva da una dichiarazione di Tiziano Gavardini, direttore operativo di KMOBILITY, concessionario ufficiale per l’Italia del marchio Karsan, durante la conferenza “L’idrogeno nel mix energetico del trasporto pubblico locale del futuro”, organizzata da AUTOBUS in collaborazione con l’operatore di Bolzano SASA nella città di Bolzano.

È lecito supporre che il nuovo veicolo sarà una versione Low Entry derivata dalla gamma e-Ata. Il passo della casa di Bursa suggerisce un crescente interesse del costruttore per un segmento che sarebbe del tutto nuovo per Karsan, che oggi ha un’offerta di autobus urbani elettrici BEV e a celle a combustibile che vanno da 6 a 18 metri (e-Jest ed e-Atak più la famiglia e-Ata lanciata nel 2021).

Gli autobus elettrici interurbani rappresentano un segmento in crescita nel mercato del trasporto passeggeri. Al 2023, in Europa sono stati immatricolati solo 200 autobus elettrici interurbani, in netto contrasto con le oltre 6.000 immatricolazioni di autobus elettrici a batteria comunali. Nonostante questa fase iniziale, i progressi tecnologici e le modifiche normative stanno aprendo la strada a una più ampia adozione.

Le configurazioni Low Entry sono destinate a diventare sempre più popolari nel segmento della Classe II, grazie a due fattori principali: l’accessibilità e le trazioni alternative. Il design del pavimento parzialmente ribassato facilita la movimentazione rapida dei passeggeri e richiede solo una rampa manuale pratica e veloce per l’accesso delle sedie a rotelle, migliorando l’accessibilità complessiva.

Inoltre, gli autobus Low Entry offrono una maggiore flessibilità per accogliere tecnologie di trazione alternative. Queste tecnologie, spesso posizionate sul tetto, possono sfruttare una struttura portante appositamente modificata per mantenere un’altezza complessiva accettabile.

Tuttavia, ci sono dei compromessi. Gli autobus Low Entry devono sacrificare un po’ di spazio per i posti a sedere e per i bagagli per mantenere la capacità complessiva di trasporto dei passeggeri. Inoltre, sono generalmente più costosi delle loro controparti a pianale normale, posizionandosi appena dietro agli autobus completamente ribassati in termini di costo.

Nonostante queste sfide, la crescente attenzione per i fattori ecologici probabilmente guiderà la crescita di questo segmento.

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