La procura indaga sul progetto di fusione tra Atm e Trenord. L’ipotesi di reato? Aggiotaggio. Il valore dei titoli azionari sarebbe stato alterato in maniera anomala dall’annuncio della pensata, poi finita (pare) in dimenticatoio.

Blitz negli uffici di Fnm

Il reato si sarebbe consumato tempo prima dell’annuncio ufficiale sul progetto di fusione tra Trenord e Atm, avvenuto a metà febbraio. Una pensata che al momento parrebbe accantonata, almeno stando alle affermazioni del sindaco Beppe Sala, che ha espresso forti perplessità. Sta di fatto che, venerdì scorso, la procura di Milano ha spedito una pattuglia di uomini del Nucleo di polizia tributaria con un “ordine di esibizione” nella sede di Fnm (Ferrovie Nord Milano, la holding che controlla Trenord), che ha come azionista di maggioranza la Regione Lombardia, come si legge sulle colonne di “Repubblica”. Agli investigatori è stato chiesto di acquisire tutto il materiale relativo alla «prospettata integrazione tra Fnm e la società partecipata Trenord e Atm».

Massimo riserbo sull’inchiesta

Per ora sull’inchiesta viene mantenuto riserbo. Di certo c’è il fatto che la questione era già stata oggetto di verifiche. E che l’annuncio del 14 febbraio ha fatto sì che il titolo Fnm venisse sospeso in borsa per eccesso di rialzo. Nel contempo, il Comune predicava cautela, affermando di non avere ancora definito il dossier. Ora la procura vuole vederci chiaro.

 

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