Flixbus sbarca negli Stati Uniti. La startup tedesca ha lanciato ieri (15 maggio 2018) le prime linee a Los Angeles e dalla West Coast verso l’interno del Paese. Pierre Gourdain, direttore generale di Flixbus negli Stati Uniti ha dichiarato che il suo gruppo «Vuole diventare il vettore locale di L.A. Questa è un’avventura che mi affascina molto. Dopo aver soggiornato alcuni mesi negli Usa, sono tornato in Germania e ho detto ai miei colleghi che la West Coast sarebbe diventata il nostro più grande mercato e quello dove troveremo clienti più velocemente. E così siamo partiti».

Flixbus sbarca negli Stati Uniti

Flixbus sbarca negli Stati Uniti, ecco il programma

La campagna americana di Flixbus parte di gran carriera grazie a una flotta di 17 autobus di otto società partner diverse. Dagli Stati Uniti i manager di Flixbus si aspettano una risposta dai viaggiatori più sostenuta che in Europa in quanto «gli studenti viaggiano di più e più spesso», osserva Gourdain. Flixbus collegherà 28 destinazioni, tra cui Los Angeles,  Las Vegas, Phoenix, Palm Springs, San Diego, Yuma, Tucson coprendo le direttrici universitarie californiane, come la Ucla o l’università di San Diego, o destinazioni da ‘week end’, come lo zoo di San Diego o il Caesars Palace, uno degli albeghi più famosi di Las Vegas.

Flixbus bus sbarca negli Stati Uniti

Flixbus sbarca negli Stati Uniti, next stop?

André Schwämmlein, amministratore delegato di Flixbus ha dichiarato che il suo gruppo: «Vuole cambiare il mercato del trasporto pubblico su gomma ma non vuole essere un altro operatore del settore, ma reinventare il modello di business». Le 28 destinazioni sono destinate ad aumentare a breve: «Aumenteremo l’offerta in modo significativo, lo abbiamo già pianificato. Non ci poniamo limiti».

Flixbus bus sbarca negli Stati Uniti

Flixbus, alla conquista degli Usa

La notizia di un possibile sbarco negli Stati Uniti era trapelata già nel novembre scorso quando Flixbus inaugurò un ufficio a Los Anangels. «Nel mercato statunitense è in corso una profonda trasformazione, e un’attenzione crescente viene rivolta al trasporto collettivo e alle nuove forme di mobilità eco-friendly – dichiarò all’epoca André Schwämmlein, fondatore e CEO di Flixbus -. Flixbus intende essere parte di questo cambiamento, per potersi proporre anche ai viaggiatori americani come una valida alternativa di mobilità low-cost e sostenibile». Stringendo lo sguardo sull’Italia, la rete Flixbus continua a crescere: nello Stivale si prevede di raggiungere, entro il 2018, la cifra di 250 città collegate. Del resto, lo zoccolo duro delle attività della startup rimane in Europa: «Solo con una presenza solida sul mercato europeo potremo avere successo anche negli Stati Uniti», ha concluso Schwämmlein. Nel frattempo, il perimetro dei ruoli assunti dalla piattaforma si allarga a tracimare dalla gomma al ferro: in Germania, l’operatore ceco Leo Express ha recentemente rilevato il servizio ferroviario low-cost Locomore, rilanciandolo in collaborazione con… Flixbus, incaricato degli aspetti legati al marketing e alla commercializzazione dei biglietti.

Flixbus bus sbarca negli Stati Uniti

Flixbus potrebbe cambiare gli Usa

Una ricerca del Chaddick Institute for metropolitan development della Depaul University di Chicago sostiene che Flixbus è uno degli elementi che può sparigliare le carte del mercato dei viaggi in autobus negli Stati Uniti. Questo perché la compagnia tedesca, si legge nella ricerca, ha un modello di business che è in qualche modo diverso da quello che prevale negli Stati Uniti. “Invece di gestire in proprio i bus, la compagnia stipula contratti con vettori già esistenti, che ricevono il marchio Flixbus in cambio dell’impegno della startup a prendersi tutte le responsabilità per marketing, prezzi, programmazione e offerte”, prosegue lo studio. Flixbus entra nell’industria dei viaggi in pullman negli Stati Uniti dopo un 2017 di ripresa. “Le principali linee di bus hanno aggiunto molte nuove linee e frequenze nel 2017, avviando una traiettoria di crescita che non si vedeva dal 2014“, riconoscono i ricercatori del Chaddick Institute nelle loro previsioni per il 2018. Nel 2016 il basso costo della benzina aveva penalizzato i viaggi in pullman, perché aveva reso più convenienti i biglietti aerei. Un’analisi della Depaul University ha mostrato come Greyhound, controllata dall’inglese First Group, nel 2016 abbia perso il 4% dei ricavi e il 5% dei passeggeri rispetto al 2015. Megabus, invece, è calata del 9%. Nel 2017, però, complice la ripresa del costo del carburante, i viaggi in pullman hanno ripreso quota.

Flixbus bus sbarca negli Stati Uniti

I ricercatori segnalano “una crescita del prezzo del petrolio grezzo del Texas occidentale dal 50 dollari a barile lo scorso luglio a 64 dollari a gennaio 2018“. Questa condizione ha premiato le aziende di bus. Greyhound, per esempio, nei primi sei mesi dell’anno fiscale del 2018, ha registrato una crescita dei ricavi dell’1,2%. Megabus, nonostante un calo di profitti, ha aumentato i margini dal 6,7% all’8,3% nel primo semestre del suo anno fiscale. Quest’ultima compagnia, nella galassia della scozzese Stagecoach, in Europa è stata acquisita proprio da Flixbus. Per questo i ricercatori del Chaddick Institute, nelle previsioni 2018, ritengono che le due aziende rischiano di sgomitare una con l’altra, quando la tedesca prenderà piede negli Stati Uniti.

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